Roma, 29 set. (LaPresse) – Con il presidente Napolitano “abbiamo valutato la situazione complicata e complessa e abbiamo deciso che bisogna andare in Parlamento subito e verificare cosa pensa il Parlamento, vedere se c’è la fiducia o no. Mercoledì probabilmente andremo in Parlamento e ognuno si prenderà le sue responsabilità con la massima trasparenza”. Lo ha detto il premier Enrico Letta alla trasmissione ‘Che tempo che fa’ a RaiTre, intervenendo in diretta da Palazzo Chigi al termine del lungo colloquio con il capo dello Stato. Il Presidente del Consiglio, intervistato da Fabio Fazio ha ribadito di non avere intenzione “di governare a tutti i costi”, ma di dover “valutare se se ci sono le condizioni per avere la fiducia e andare avanti per applicare il programma”. “Non voglio governare come un Re Travicello”, ha detto citando la celebre favola di Fedro ‘Le rane chiesero un re’.
Nel suo discorso alle Camere, ha puntualizzato Letta, verranno ricordati “obiettivi” e risultati del governo e nel caso in cui non dovesse ottenere la fiducia sarebbe comunque necessario trovare una soluzione per la legge elettorale, perché “”con il Porcellum non si può e non si deve votare”. Il rischio, spiega Letta, è che l’esito del voto “darebbe di nuovo vita alle larghe intese. Al Senato, con questi numeri, sarebbe la stessa cosa”.
Il presidente del Consiglio è tornato anche a parlare di Silvio Berlusconi e delle tensioni interne al Pdl. “Sulle vicende politiche del Pdl ormai ho perso il filo da un po’ di giorni”, ha spiegato. “Ora – ha poi aggiunto Letta – siamo di fronte a un momento di svolta nella vita politica italiana e se il centrodestra italiano si sviluppasse verso un centrodestra di moderati europeisti, nei toni e nei contenuti moderati, diversi da quelli usati da Berlusconi, penso che sarebbe importante per l’Italia”. Fondamentale per Letta è la separazione tra “la vicenda giudiziaria di Berlusconi” e “l’appoggio al governo. Se dicessi il contrario la sfiducia nei miei confronti sarebbe legittima”.
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