Torino, 14 nov. (La Presse) – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per firme false nei confronti dell’ex consigliere della Regione Piemonte del gruppo ‘Pensionati per Cota’ Michele Giovine, già condannato a due anni e otto mesi in appello. Ora sarà il Tar del Piemonte a doversi esprimere sulla validità delle elezioni regionali del 2010 in Piemonte. Le firme false si riferiscono alla lista che Giovine presentò alle elezioni regionali del 2010. Giovine sosteneva l’attuale governatore della Lega, Roberto Cota. La sfidante, e candidata uscente, era Mercedes Bresso (Pd). Giovine con i suoi 27 mila voti contribuì a far vincere Cota, che superò Bresso di soli novemila voti. Bresso, i ‘Pensionati per Bresso’ e i ‘Verdi’, dopo la sconfitta, avevano fatto ricorso al Tar contro la vittoria di Cota, sostenendo che i voti di Giovine erano irregolari. Anche la lista ‘Bonino-Pannella’ si associò come parte civile.

Da più parti ora si solleva la richiesta delle dimissioni dell’attuale presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, con ipotesi di nuove elezioni in primavera, in concomitanza con le europee.

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