Roma, 16 nov. (LaPresse) – Quasi due ore di discorso, un lungo attacco ai giudici e al Pd, un’analisi lucida della scissione del partito – istituzionalizzata ieri sera da Angelino Alfano – e, infine, un lieve malore dovuto probabilmente all’emozione e alla stanchezza. Silvio Berlusconi, dal palazzo dei Congressi dell’Eur, sancisce così la resurrezione di Forza Italia, definita nel documento del 25 ottobre, votata all’unanimità da tutti i presenti al Consiglio nazionale del partito. Nessun astenuto, nessun contrario. Grandi assenti in platea le ‘colombe’ del neonato ‘Nuovo centrodestra’, dallo stesso Alfano a Renato Schifani, da Roberto Formigoni a Fabrizio Cicchitto, ai ministri Gaetano Quagliariello e Maurizio Lupi.

“SCISSIONE DOVUTA A DISTANZA TRA SINGOLE PERSONE”. “Ci sono state delle differenze, delle distanze tra singole persone, un’atmosfera grigia. Si è formata una situazione che non rendeva a loro giudizio possibile, che non premetteva un lavoro comune”. Così il Cavaliere ha iniziato la sua analisi della spaccatura che si è consumata all’interno del partito. Una scissione, dice, che “va contro la visione di unire tutti i moderati” che, se stessero insieme “sarebbero la maggioranza degli elettori”. “Torniamo a Forza Italia”, ha detto Berlusconi “perché abbiamo bisogno di rinforzi, perché siamo tutti un po’ meno giovani, perché altri hanno preso un’altra direzione”.

“NUOVO CENTRODESTRA STIA CON I MODERATI”. Nonostante il Cavaliere spieghi di avere “appreso con dolore” la notizia della nascita del nuovo gruppo guidato dall’ormai ex delfino Alfano, dal palco si dice certo della necessità che il neo movimento debba “necessariamente far parte della coalizione di centrodestra” e per questo invita i suoi a “non fare nessuna dichiarazione nei confronti del nuovo gruppo”. “Non scaviamo un solco tra noi” e loro, dice, perché sarebbe “difficile da rimuovere”. Alle ‘colombe’, però non risparmia una battuta: il nome ‘Nuovo centrodestra’ “non mi sembra particolarmente efficace, pensando a chi lo compone. Avevo suggerito ‘Cugini d’Italia’, così con l’altro gruppo della coalizione, ‘Fratelli d’Italia’, saremmo stati tutti una famiglia”.

“PDL RESTERA’ NOME COALIZIONE CENTRODESTRA”. Anche se è rinata Forza Italia, ha detto Berlusconi, “Pdl è un nome che potremmo usare per la coalizione di tutti i moderati”.

IL PROGETTO FORZA ITALIA. “Oggi siamo qui per ratificare la nostra dipartita dal Pdl”, ha spiegato il Cavaliere, prima di descrivere alcuni dei progetti legati alla rinata Forza Italia. A partire dai club ‘Forza Silvio’, “anche se il nome non mi piaceva moltissimo”, dice, “ma mi sono dovuto adeguare ai sondaggi e ho bisogno di sostegno”. “Divideremo il territorio in zone – ha spiegato – che saranno affidate alla responsabilità dei nostri parlamentari che dovranno far sorgere club e fare attività per la promozione dei nostri valori e delle nostre idee. Ma la finalità più importante sarà identificare delle sentinelle del voto, 4 persone per ogni sezione che sappiano contestare dialetticamente la sinistra. Questi professionisti dei brogli, come ho saputo da nostri amici democristiani, a ogni elezione ci hanno portato via da un milione 600mila voti in su”.

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