Roma, 8 dic. (LaPresse) – E’ la terza volta nella storia del Partito democratico che gli elettori e i simpatizzati sono chiamati a scegliere il proprio segretario attraverso il meccanismo delle primarie. La prima è nel 2007. In quella occasione vince Walter Veltroni, con il 75,8% dei consensi, trionfando su Rosy Bindi, Enrico Letta, Jacopo Schettini, Mario Adinolfi e Pier Giorgio Gawronski. Circa 3 milioni e mezzo di persone vanno ai seggi. Due anni dopo il Pd è chiamato di nuovo alle urne per scegliere il segretario: vince Pier Luigi Bersani, che batte Dario Franceschini e Ignazio Marino.
E’ stato il centrosinistra, il 16 ottobre del 2005, ad introdurre, invece, per la prima volta in Italia su scala nazionale il meccanismo delle primarie per la scelta del candidato premier. Iscritti ai partiti della coalizione o simpatizzanti potevano votare – dietro il pagamento di un euro – il candidato premier tra Fausto Bertinotti, Clemente Mastella, Antonio Di Pietro, Alfonso Pecoraro Scanio, Romano Prodi, Simona Panzino e Ivan Scalfarotto. Vinse Prodi con il 74,1% delle preferenze. Prima di quella data le primarie erano state utilizzate in Puglia per scegliere il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali del 2005, con il trionfo di Nichi Vendola. Una formula poi scelta in seguito anche in diversi comuni e in altre Regioni.
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