Roma, 7 gen. (LaPresse) – Iniziano con la delegazione di Scelta civica (di chi cioè, dall’interno della maggioranza, aveva mosso le critiche più dure nei confronti del Governo poco prima delle festività natalizie) le consultazioni di Enrico Letta per definire il patto di coalizione che ha il compito di portare il Governo a mangiare il panettone anche il prossimo anno. La giornata del premier, racconta chi gli è vicino, trascorre tutta al lavoro su ‘Impegno 2014’, “seduto alla scrivania, studiando i dossier e approfondendo i temi specifici” che costituiranno le priorità dell’esecutivo.
Attività che comporta la decisione di posticipare il vertice intergovernativo previsto per il 17 gennaio a Istanbul, proprio “in ragione – spiega palazzo Chigi – degli impegni connessi alla definizione di ‘Impegno 2014’, il contratto di coalizione tra le forze politiche della maggioranza di governo”.
Nonostante sia stato lo stesso presidente del Consiglio, nel discorso con cui lo scorso 11 dicembre ha chiesto la fiducia alle Camere, parlare di un “nuovo inizio” dopo il “contratto” stipulato con la nuova maggioranza, Enrico Letta non intende affatto ripartire da zero. Certo, “obiettivi realizzabili e tempi certi”, ma nessuno stravolgimento nelle priorità. Ridurre le tasse e la burocrazia, far ripartire le imprese e l’occupazione rimangono i punti chiave dell’agenda del Governo.
Costante il confronto con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il premier lo ha incontrato oggi – avrebbe già consegnato al Capo dello Stato alcuni ‘capitoli’ del patto di coalizione e “lo terrà informato – sottolinea una nota del Quirinale – sull’evoluzione” delle consultazioni che proseguiranno nei prossimi giorni.
“Soddisfatta” del primo incontro avuto con il premier a palazzo Chigi la delegazione di Scelta civica. “È una prima tappa di un percorso – spiega la segretaria nazionale Stefania Giannini – c’è un cronogramma e abbiamo chiesto al premier di convocare entro 10 giorni un tavolo di maggioranza in cui le forze politiche si confrontino”. Chiare le posizioni dei centristi anche su legge elettorale e possibili rimpasti. Sulla riforma del Porcellum “abbiamo ribadito molto chiaramente” al premier, assicura Giannini, che “la maggioranza per prima debba confrontarsi su riforma condivisa”. Quanto a possibili sostituzioni della squadra di Governo, “nomina sunt consequentia rerum – spiega scegliendo un proverbio latino Giannini – prima le cose poi i nomi. C’è una maggioranza diversa, poi si vedrà se coinvolgere in maniera diversa le forze politiche che la compongono”.
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