Roma, casa al Colosseo ‘a sua insaputa’: chiesti tre anni per Scajola

Roma, 9 gen. (LaPresse) – Tre anni di reclusione e due milioni di euro di multa. Questa la richiesta della procura di Roma per l’ex ministro Claudio Scajola e l’imprenditore Diego Anemone nell’ambito del processo per finanziamento illecito in relazione all’acquisto di un appartamento in via del Fagutale a Roma, la cosidetta ‘casa al Colosseo’.

Secondo il legale di Scajola, Elisabetta Busuito, il fatto non sussiste e pertanto oggi ha chiesto l’assoluzione del suo assistito parlando anche di superficialità e di inesattezze nelle indagini. Dalle ricostruzioni dell’accusa, la transazione per l’acquisto fu superiore ai 600mila euro dichiarati da Scajola e registrati nell’atto notarile: si parla di un ulteriore milione di euro che sarebbe stato pagato con assegni circolari dall’imprenditore Diego Anemone, “all’insaputa” di Scajola, come dichiarato più volte da quest’ultimo. “Il fatto compiuto è gravissimo. L’acquisto di appartamenti era un sistema di corruzione”, ha detto il pm Ilaria Calò nel corso della sua requisitoria. Il pubblico ministero Roberto Felici ha sottolineato, che ci sono i presupposti per considerarla una “storia di corruzione”.