Roma, 10 gen. (LaPresse) – “Aiuterò la maggioranza di governo a ritrovarsi in uno dei tre progetti” avanzati da Matteo Renzi per la legge elettorale. Lo ha annunciato il premier Enrico Letta in una intervista a Rai News 24, spiegando di aver trovato stamane col segretario Pd “moltissima sintonia”.
“RENZI FA BENE A PARLARE CON FORZA ITALIA”. “Renzi – ha aggiunto – fa benissimo a cercare di parlare con Forza Italia, la Lega, Sel e anche a studiare Grillo. E’ fondamentale avere la maggioranza più ampia possibile su questo tema”.
“IL 27 GENNAIO BUONA DATA PARTENZA PER LEGGE ELETTORALE”. “In settimana – ha continuato – si aspettano le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sulla legge elettorale. Quelle motivazioni saranno importanti. Il 27 gennaio può essere la data di partenza della legge elettorale. Il premio di maggioranza del Porcellum era assurdo e il cittadino deve poter scegliere i propri parlamentari”.
“CON RENZI PARLATO DEL LAVORO DEI PROSSIMI MESI”. Con Renzi, ha proseguito Letta, “abbiamo parlato di tante cose che entreranno nel lavoro dei prossimi giorni, settimane e mesi”. “Abbiamo fatto il punto sui temi che abbiamo davanti – ha aggiunto -. Abbiamo un patto di coalizione, il Pd ha eletto un segretario che credo che darà un contributo determinante e stamattina ce lo siamo ribadito”. “E’ passato il tempo – ha sottolineato ancora Letta – in cui la politica poteva permettersi di avere dei personaggi che passassero il tempo a litigare o a misurare il disgelo. Dobbiamo parlare di problemi, prima di tutto lavoro e disoccupazione. Io e Renzi sappiamo che dobbiamo occuparci di questo e che abbiamo questa responsabilità. La nostra determinazione è quella di affrontare i problemi”.
“NEL CONTRATTO DI COALIZIONE REGOLE PER IL RISPETTO RECIPROCO”. Letta non ha comunque rinuciato a una stilettata sulle fibrillazioni in seno alla maggioranza e ha annunciato: “Nel contratto di coalizione che faremo proporrò una parte che conterrà codici di comportamento” per imporre il “rispetto reciproco” tra ministri e membri dell’esecutivo. “Ci dovrà essere – ha aggiunto – un luogo permanente in cui prendiamo le decisioni che devono poi essere applicate”. “Gli alleati sono diversi ma sono alleati e ci vuole lealtà”, ha concluso.
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