Firenze, 7 feb. (LaPresse) – “Siamo a un passo da una riforma storica. Senato, province, legge elettorale, titolo V. A me conviene votare, ma all’Italia no”. Lo ha twittato il segretario del Pd Matteo Renzi. E a chi lo minaccia di togliergli voto e saluto nel caso di un governo con Berlusconi, Renzi risponde: “Non rischiamo nè voto nè saluto allora”. I tweet arrivano dopo l’annuncio di una nuova riunione del Pd fissata per il 20 febbraio.

In un incontenibile furia da social network, il segretario dei democratici precisa in un cinguettio che “le proposte su legge elettorale, senato, province, consigli regionali non sono invenzioni, ma quelle del voto alle primarie”. E, a proposito della riforma del Senato, aggiunge: “Nostra proposta è concreta, seria, fattibile”.

Quindi prosegue in modo indiretto il pressing su Letta e sull’esecutivo dopo la direzione di ieri del partito, e, in un tweet indirizzato fra gli altri proprio al premier e al vicepremier Alfano, il sindaco di Firenze risponde al giudizio sulla lentezza della politica espresso da un’utente di Twitter. “Condivido – scrive Renzi – Però proprio per questo abbiamo accelerato in due mesi”.

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