Roma, 10 feb. (LaPresse) – “Fumo, solo fumo”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, risponde così – attraverso una lettera inviata al Corriere della Sera – a chi lo accusa di aver complottato già nell’estate 2011 (mesi prima delle dimissioni di Silvio Berlusconi) per portare Mario Monti alla presidenza del Consiglio.
LE ANTICIPAZIONI DI FRIEDMAN. La bomba è scoppiata in mattinata. Sul Corsera Alain Friedman pubblica alcune anticipazioni del libro ‘Ammazziamo il gattopardo’, in cui si parla di contatti tra il capo dello Stato e Monti nell’estate del 2011, circa quattro, cinque mesi prima della nomina dell’allora presidente della Bocconi a Palazzo Chigi, avvenuta il 13 novembre di quell’anno. La notizia ha scatenato subito una pioggia di commenti provenienti dagli esponenti di Forza Italia. Le rivelazioni del libro, dice il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, “destano grandissime preoccupazioni in ordine ai compiti del presidente della Repubblica, ai suoi doveri nel rispetto della Costituzione”. E Augusto Minzolini, senatore azzurro, rincara la dose, suggerendo di valutare “con maggiore attenzione”, la procedura di “impeachment” promossa dal movimento 5 Stelle.
MONTI: CONFERMO CONTATTI CON NAPOLITANO. La conferma dei contatti tra Napolitano e Monti arriva dallo stesso ex premier, il quale ricorda di avere avuto dei “segnali” dal capo dello Stato proprio quella estate”. Del resto, specifica Monti, “anni prima anche il presidente Ciampi una volta discretamente mi sondò per sapere se a certe condizioni sarei stato disponibile”.
LETTA: VERGOGNOSA MISTIFICAZIONE. A metà pomeriggio arrivano le parole del premier Letta, il quale parla di “un vergognoso tentativo di mistificazione della realtà” nei confronti “delle funzioni di garanzia che il Quirinale ha svolto nel nostro Paese in questi anni, in particolare nel 2011”. Il Colle, dice Letta “di fronte a una situazione fuori controllo, si attivò con efficacia e tempestività per salvare il Paese ed evitare quel baratro verso il quale lo stavano conducendo le scelte di coloro che in queste ore si scagliano contro il presidente Napolitano”.
NAPOLITANO: MAGGIORANZA LOGORATA NEL 2011. “Nessuna difficoltà”, scrive Napolitano al Corsera a “ricordare di aver ricevuto nel mio studio il professor Monti più volte nel corso del 2011 e non solo in estate” perché “era un prezioso punto di riferimento per le sue analisi e i suoi commenti di politica economico-finanziaria” sul Corsera e perché appariva “una risorsa da tener presente e, se necessario da acquisire al governo del Paese”. Il Capo dello Stato spiega poi che i “veri fatti” del 2011 “sono noti e incontrovertibili” e “si riassumono” in un sempre più evidente logoramento della maggioranza di governo uscita vincente dalle elezioni del 2008″, che ha portato alle dimissioni di Silvio Berlusconi e a una “larga convergenza” sul conferimento a Monti “dell’incarico di formare un nuovo governo”. Quell’anno, dice ancora Napolitano, fu “tormentato” e “le confidenze personali e l’interpretazione che si pretende di darne in termini di ‘complotto’ sono fumo, soltanto fumo”.
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