Roma, 13 feb. (LaPresse) – “Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto oggi al Quirinale il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, accompagnato dal sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, che gli ha rassegnato le dimissioni, irrevocabili, dell’esecutivo da lui presieduto”. Così, in una nota, il Colle ufficializza la fine dell’esecutivo presieduto da Letta e da il via alle consultazioni, partite oggi pomeriggio per concludersi nella giornata di domani.

CONSULTAZIONI GRASSO, BOLDRINI E GRUPPO MISTO – Alle 17 si è recato al Colle il presidente del Senato, Pietro Grasso, seguito alle 17.45 dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. Nessuno dei due ha rilasciato dichiarazioni al termine dei colloqui con il capo dello Stato.

Dopo i presidenti di Camera e Senato è stata la volta del Gruppo Misto. “Noi eravamo all’opposizione con il Governo Letta e non partecipiamo a un concorso di bellezza, quindi il cambio del presidente del Consiglio non cambia la sostanza. Eravamo e restiamo all’opposizione”, ha detto Loredana De Petris (Sel), presidente del gruppo misto del Senato, aggiungendo che “noi abbiamo ribadito, avendo confermato lo stesso perimetro politico della maggioranza, che la sostanza del giudizio non può essere dovuto soltanto al cambio del presidente del Consiglio. Il cambiamento non si può solo continuare a declamare senza indicare un programma. Sul programma non c’è un elemento chiaro e da parte nostra non c’è un giudizio positivo”. La presidente del gruppo misto (Sel) del Senato ha sottolineato al presidente della Repubblica il proprio “rammarico” per il fatto “che non ci sia stato un passaggio parlamentare, al di là dei precedenti, ma come luogo di discussione più aperta”.

Serve “un Governo che abbia un orizzonte di legislatura, l’auspicio è quello di poter contare su un Governo che si dia un traguardo breve, che dia la possibilità di lavorare a chi lo incarnerà”, ha detto Pino Pisicchio, presidente del gruppo misto della Camera. Pisicchio ha raccontato di aver parlato anche con il Capo dello Stato del “ruolo dell’Italia nel rinegoziare con l’Unione europea la possibilità di fare investimenti per la crescita e l’occupazione. Su questi temi c’è stata grande attenzione da parte del presidente. Abbiamo parlato – ha sottolineato – anche di riforme. Chi prenderà in mano dovrà farsi carico dell’avvio del percorso di riforme costituzionali”. “Ho trovato il presidente molto lucido, come sempre, con riferimento agli obiettivi – ha concluso Pisicchio – l’ho visto in gran forma, nonostante la grande fatica a cui si appresta la sua energia è un punto di riferimento per tutti”.

CONSULTAZIONI DI DOMANI – L’Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica ha reso noto il calendario della Consultazioni di domani del Presidente della Repubblica a seguito delle dimissioni del Governo Letta. Si inizia alle 10 con i partiti ‘minori’ per poi arrivare nel pomeriggio a Nuovo Centrodestra con Angelino Alfano e Renato Schifani alle 16, Forza Italia alle 18.30 con Silvio Berlusconi e Renato Brunetta e Pd alle 19.15 con Luigi Zanda e Roberto Speranza. E’ la prima volta che Silvio Berlusconi viene ricevuto da Giorgio Napolitano dopo essere decaduto dalla carica di senatore e dopo che Berlusconi ha accusato il capo dello Stato di non avergli data la grazia ‘motu proprio’.

LEGA E M5S NON ANDRANNO A CONSULTAZIONI – La Lega Nord, attraverso le parole di Matteo Salvini a SkyTg24, ha fatto sapere che non parteciperà alle consultazioni. Stessa decisione anche per il M5S, che ha reso noto la sua decisione con un post sul blog di Beppe Grillo, firmato da Federico D’Incà e Maurizio Santangelo, capigruppo M5S di Camera e Senato. Non andremo alle consultazioni-farsa di Napolitano – si legge nel post – Non essendoci il tempo materiale per una consultazione in Rete, l’assemblea del gruppo parlamentare M5S lo ha deciso in modo aperto e democratico. Napolitano non ha nemmeno rimandato Letta alle Camere per dare al Parlamento l’opportunità di un giudizio complessivo sul suo governo dei larghi inciuci. Noi abbiamo un grande rispetto per le istituzioni e lo abbiamo dimostrato in questi undici mesi di lavoro. Il nostro riferimento sono i cittadini, non un presidente che non rappresenta gli italiani”. “Si tratta dell’ultimo atto di Napolitano – concludono i grillini nel post – il suo canto del cigno. E il presidente della Repubblica chiude in bellezza accogliendo per le consultazioni Berlusconi, un pregiudicato che resuscita ancora una volta grazie ai giochetti di potere consumati nel sottoscala del Partito democratico. Abbiamo bisogno di un nuovo presidente della Repubblica e di andare a elezioni subito”.

LETTA NON VA IN PARLAMENTO – Dal Quirinale fanno sapere che Letta ha deciso di evitare un passaggio in Parlamento. “Il Presidente del Consiglio – si legge nella nota del Colle – ritiene che a questo punto un formale passaggio parlamentare non potrebbe offrire elementi tali da indurlo a soprassedere dalle dimissioni, anche perché egli non sarebbe comunque disponibile a presiedere governi sostenuti da ipotetiche maggioranze diverse”.

IL TWEET DI LETTA – La giornata politica di Letta è iniziata con un tweet. “Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato ogni giorno come se fosse l’ultimo”, ha scritto prima di arrivare al Quirinale. Giorgio Napolitano ha scelto di non aspettare nemmeno le 16, come da programma, e anticipare alle 13 l’incontro con il premier uscente.

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