(di Donatella Di Nitto)
Roma, 25 mar. (LaPresse) – Forza Italia mossa dallo spirito del rinnovamento, stop a “interessi personali, ambizioni individuali e alla difesa di rendite di posizione”, ma soprattutto la conferma che nel partito l’ultima decisione spetta sempre e solo al presidente. Silvio Berlusconi dopo una giornata ad Arcore fitta di incontri, protratti fino a tarda sera, prima dirama una nota a dir poco tagliente, tirando le orecchie alla vecchia guardia e al cosiddetto ‘cerchio magico’, poi nomina l’ufficio di presidenza e infine torna a riunirsi con Paolo Romani, Denis Verdini, Renato Brunetta e l’immancabile Giovanni Toti.
Nel corso della cena si sarebbe discusso di una riunione dei gruppi parlamentari di Camera e Senato da convocare per giovedì 27 marzo, giorno che vent’anni fa sancì la prima vittoria di Forza Italia alle politiche. L’ex premier ha infatti incontrato a Villa San Martino i fedelissimi del partito e con i figli si sarebbe collegato in videoconferenza per discutere di alcune problematiche aziendali, senza toccare la questione candidature alle europee.
Al centro delle riunioni, oltre alla stesura del nuovo ufficio di presidenza – che vede la presenza di Raffaele Fitto, ma non quella di Daniela Santanchè – la volontà di sedare le faide interne con una prova di forza da parte sua. Faide che riguardano non solo i vecchi dirigenti del partito, ma anche il ‘cerchio magico’. Non sarebbero, infatti, piaciute a Berlusconi le indiscrezioni uscite sui giornali che lo vedrebbero difendere a spada tratta la ‘casa reale’.
La volontà del ‘capo’ è infatti quella di non voler rinunciare a Fitto, a Verdini e alla Santanchè, ma nello stesso tempo questi ultimi devono accettare l’ingresso nel partito, e anche in ruoli di rilievo, di Toti e Marcello Fiori, coordinatore nazionale dei club Forza Silvio. Questa posizione però, seppur forte, sembra aver ottenuto l’effetto contrario, cioè quello di alimentare, invece di spegnere, i malcontenti nell’ala azzurra più navigata.
Sul tavolo è poi tornato il problema di candidature alle europee dei già parlamentari. Nella prima stesura delle liste infatti ci sarebbero Raffaele Fitto e Renato Brunetta. Una forzatura imposta a Berlusconi che, al contrario, ancora ritiene che la strada da percorrere sia quella del totale rinnovamento. Sul fronte giudiziario invece il presidente, avvicinandosi la data del 10 aprile, comincia a sentire il peso dell’eventuale decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano. Secondo quanto si apprende Berlusconi sarebbe “terrorizzato” dagli arresti domiciliari e dal totale isolamento con l’esterno. Ecco perché al vaglio ci sono alcune possibili richieste che i legali potrebbero avanzare al tribunale, come ad esempio l’autorizzazione all’uso del telefonino. Inoltre, il presidente, pur ritenendo la soluzione dei servizi sociali una umiliazione, potrebbe vedere di buon grado la possibilità di usufruirne in una struttura a lui gradita.
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