Roma, 16 apr. (LaPresse) – Tensione in aula questo pomeriggio fra la presidente della Camera Laura Boldrini e Renato Brunetta in seguito alla quale c’è stata una breve sospensione dei lavori della conferenza dei capigruppo della Camera che deve decidere le modalità di approvazione del Def. Il casus belli è scoppiato per i “modi” in cui Brunetta ha preteso che fosse consegnata al Parlamento la lettera con la quale il ministro Padoan ha chiesto alla Commissione europea il rinvio di un anno del pareggio di bilancio. “C’è stata la richiesta da parte mia che la facesse conoscere prima che venisse dato mandato al relatore per avere contezza complessiva, ma così non è stato”, ha spiegato il capogruppo di Fi. Lo scontro tra Brunetta e Boldrini “è avvenuto piuttosto sui toni, le forme e i modi – sottolineano fonti vicine alla presidenza della Camera – con cui la richiesta è stata espressa. Toni giudicati dalla presidente Boldrini irriguardosi e irrispettosi”.
Nessun contrasto invece nel merito: la richiesta è già stata trasmessa al governo. “La presidente – viene spiegato dalla Camera – ha ricordato in apertura dei lavori della Capigruppo di aver trasmesso la richiesta di Brunetta al Governo nella persona del ministro Boschi, così come ha trasmesso la richiesta del deputato M5S Brescia affinché il premier Matteo Renzi riferisca sulla cosa in Parlamento prima della discussione di domani. Dopo la pausa, il Governo ha preso atto della richiesta”.
“Non si capisce perché il contenuto di questa lettera e il piano di rientro non si conoscano. Mi viene da pensare male: o che la lettera non ci sia o che sia una riga”, aveva detto Brunetta in Aula. “Esprimo la mia totale insoddisfazione – ha poi spiegato Brunetta -. Aver omesso la trasparenza sulla lettera inficia l’intero procedimento”. “È una violenza perpetrata non sulla minoranza ma sulla legge e sulla Costituzione. È un colpo di maggioranza – ha concluso – suffragato dalla presidente Boldrini che non ha svolto il suo ruolo super partes”.
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