Roma, 13 mag. (LaPresse) – E’ polemica tra le fila di Forza Italia dopo le dichiarazioni dell’ex ministro del Tesoro Usa, Timothy Geithner, che nel suo saggio ‘Stress Test’, di cui sono state rese note delle anticipazioni da ‘La Stampa’, spiega: “Ad un certo punto, in quell’autunno, alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i presti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato”. Poi spiega che rifiutò e puntò, invece, sull’asse col presidente della Bce Draghi per salvare l’Unione e l’economia globale.
L’INTERPELLANZA DI BRUNETTA -Immediata la reazione di Renato Brunetta che ha presentato un’interpellanza a risposta urgente al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per sapere se “il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza che risponde al presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza dei fatti” raccontati nel saggio. Il presidente dei deputati di FI vuole anche sapere quali iniziative il premier Renzi “intende adottare per chiarire chi erano i ‘funzionari’ europei citati da Geithner, e da quale autorità erano stati inviati per veicolare un messaggio così pericoloso da costituire un vero e proprio attentato alla sicurezza e alla democrazia del nostro Paese, ferma restando la volontà dell’interpellante di richiedere la costituzione di una specifica Commissione di inchiesta parlamentare sul punto”.
“Geithner – scrive nell’interpellanza Brunetta – rivela nuove e inquietanti informazioni in merito al complotto organizzato contro Silvio Berlusconi per favorire l’ingresso di Mario Monti a Palazzo Chigi, ovvero di un tecnico scelto ad hoc per agevolare le misure imposte da Bruxelles. Nel ripercorrere la disastrosa situazione finanziaria che spinse a progettare il complotto, l’ex ministro statunitense racconta di essere stato avvicinato da alcuni funzionari europei (nel testo scrive ‘officials’, parola che indica alte burocrazie o personalità legate ai governi) nell’autunno del 2011, proponendo un piano per far cadere il premier italiano Berlusconi. Lui lo rifiutò, come scrive nel libro, puntando sull’asse col presidente della Bce Draghi per salvare l’Unione e l’economia globale”. Nell’interpellanza, inoltre, il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio riporta stralci di un articolo di Peter Spiegel nel Financial Times, del libro di Alan Friedman, “Ammazziamo il gattopardo”, del libro di Josè Luis Rodriguez Zapatero, “Il dilemma: 600 giorni di vertigini”, e del suo libro “Il grande imbroglio”, nel quale racconta, con dovizia di particolari, le vicende del 2011. “Pare evidente e quanto mai urgente – scrive infine Brunetta – chiarire quanto avvenuto nel corso del 2011, data la delicatezza della questione, che incide direttamente sulla democrazia (visto che l’obiettivo del complotto richiamato era un governo democraticamente eletto dai cittadini italiani nella primavera del 2008), nonché sul sistema di sicurezza del nostro Paese”, conclude.
TOTI – “La verità viene sempre fuori. Fu un complotto a cacciare l’ultimo Governo votato dagli Italiani. #difendiamolanostrademocrazia”, ha scritto su Twitter Giovanni Toti, Consigliere politico di Forza Italia.
SANTELLI – Anche Joele Santelli di FI fa sentire la sua voce: “Adesso, che a parlare di complotto è l’ex ministro del Tesoro americano spero che tutti i saputelli della politica nazionale ed europea che per anni hanno derubricato la denuncia di questi fatti portata avanti da Berlusconi e da Forza Italia, si rimangino quello che hanno detto. Chiedere delle doverose scuse forse sarebbe pretendere troppo, ma fortunatamente i cittadini hanno visto con i loro occhi e vissuto sulla loro pelle gli effetti nefasti del golpe perpetrato contro Berlusconi e quando saranno chiamati alle urne sapranno giudicare”.
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