Washington (Usa), 14 mag. (LaPresse) – “Io non so niente”. Così il segretario di Stato Usa John Kerry ha risposto, in italiano, durante una conferenza stampa congiunta con la ministra degli Esteri Federica Mogherini, a una domanda relativa al libro dell’ex segretario al Tesoro Timothy Geithner, nel quale si parla di un presunta trama per cercare di costringere l’allora premier italiano Silvio Berlusconi a cedere il potere. “No, no, assolutamente – ha detto Kerry a chi gli ha chiesto se avesse letto il libro – è la prima volta che ne sento parlare. Grazie”. Il segretario ha spiegato di non averne saputo nulla quando era presidente della Commissione Esteri del Senato, e di non saperne nulla adesso. “Dovete chiedere a qualcun altro”, ha concluso.

Sulla vicenda, intanto, è tornato a parlare questa mattina anche Silvio Berlusconi. “Io non ho mai parlato di complotto – ha detto a Unomattina – non mi piace, ma di azione di interesse contro un presidente del Consiglio che non permetteva a Francia e Germania di portare avanti i loro interessi”. Per il leader di Forza italia, inoltre, è “grave”, il “silenzio” delle alte cariche dello Stato, che non hanno commentato la notizia diffusa da Geithner. L’ex Cavaliere ha poi ricordato che “com’è stato rivelato da Alan Friedman, Napolitano prese contatti già a luglio per formare un governo di tecnici” e che “Bruxelles ci chiese delle norme di rigore su cui non ero d’accordo. Preparai un decreto legge, ma il capo dello Stato non lo firmò, andai a Cannes a mani vuote e Merkel e Sarkozy risero quando gli chiesero se Berlusconi mantiene le promesse”. “Si insistette – ha affermato il presidente di Forza Italia – che l’Italia accettase dal Fondo monetario internazionale un prestito da 80 miliardi, ma i conti erano in ordine, non avevo bisogno di quei soldi”.

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