Roma, 20 mag. (LaPresse) – L’aula della Camera ha approvato il decreto legge sull’emergenza abitativa con 277 si e 92 no. Il provvedimento, nella versione licenziata dal Senato, adesso è legge. Il decreto contiene, tra le altre, norme volte a risolvere la crisi abitativa, sgravi Irpef per affitti e acquisto mobili, cedolare secca ridotta al 10% per gli affitti a canone agevolato e per i comuni in emergenza ambientale, ‘sconti’ Tasi e Tari a pensionati residenti all’estero, regole sugli appalti ‘salva specialistiche’, nuovi fondi a Milano per l’Expo 2015 (25 milioni).

“Con questo Piano – spiega ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi – che mobilita quasi due miliardi di euro, andiamo concretamente incontro a chi ha bisogno e vive il dramma dell’emergenza casa, con i fondi sull’affitto e sulla morosità incolpevole; diamo quasi 600 milioni di euro per l’edilizia popolare attraverso il recupero degli alloggi inagibile ex Iacp; rilanciamo l’housing sociale e riaffermiamo la certezza del diritto per chi si vede occupare abusivamente la casa”. “Il decreto – conclude Lupi – contiene infine tutta una serie di agevolazioni fiscali per rimettere in moto il mercato degli affitti che dimostrano come il fisco possa essere amico dei cittadini e favorire lo sviluppo”.

Subito dopo l’approvazione del decreto, in piazza Montecitorio i movimenti per la casa hanno tenuto una conferenza stampa. Appena terminata, la polizia si è avvicinata a Paolo Di Vetta, leader del gruppo e l’ha poratto via. La scena ha acceso gli animi per qualche minuto in piazza, ma non ci sono stati incidenti. Dalla questura fanno sapere che la magistratura aveva disposto per Di Vetta, già sottoposto all’obbligo di firma, la conversione della misura in arresti domiciliari. E’ stato portato in questura proprio per la notifica del provvedimento. Intanto prosegue il presidio davanti alla Camera.

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