Di Donatella Di Nitto

Roma, 10 giu. (LaPresse) – “Bisogna andare da Letta (Gianni Letta, ndr)…andrò io ho paura che combino un casino”. A dirlo è Giovanni Mazzacurati, secondo una intercettazuione telefonica presente nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei 35 arrestati per l’inchiesta sul Mose e che vede anche la richiesta di arresto nei confronti di Giancarlo Galan, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione Cultura della Camera. Secondo quanto si legge nel documento dei magistrati l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sotto il Governo Berlusconi, è “un riferimento molto importante” e l’ex presidente Giovanni Mazzacurati fu ricevuto almeno una volta a palazzo Chigi proprio da Letta.

Un riferimento importante che però, si legge nell’ordinanza sono “del tutto privi di rilievo penale”. la figura di Letta appare nell’afare Mose quando quando Mazzacurati e il Consorzio puntano su un emendamento al decreto incentivi che introducesse una deroga al tetto del 15% per il Nord. In questo contesto avviene l’incontro, il 29 aprile del 2010, a palazzo Chigi, grazie all’interdizione di Marco Milanese. Nell’interrogatorio del 29 luglio scorso, Mazzacurati spiega: “Mi ha portato da Letta il presidente Galan…il dottor Letta è stato per i nostri progetti un riferimento molto importante, io mi sono rivolto molte volte a lui per un sacco di problemi; la ragione principale credo era dovuta all’importanza del progetto, che era anche un progetto che spiccava anche all’estero; per esempio, alcune volte il dottor Letta mi ha portato da Berlusconi, perche’ voleva sapere a che punto eravamo…il dottor Letta in questi anni non ha mai chiesto nulla”.

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