Roma, 23 lug. (LaPresse) – Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale il presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, dopo che quest’oggi Palazzo Madama si è riunito per votare gli 8mila emendamenti (6mila di Sel) presentati al disegno di legge sulla riforma costituzionali. Nella seduta di oggi il Senato ha impiegato un’ora e mezza soltanto per bocciare il primo emendamento. Grasso, a sorpresa, ha consentito il voto segreto sugli emendamenti.
Interpellate sull’incontro tra il Capo dello Stato e il presidente del Senato Pietro Grasso, fonti del Colle fanno sapere che il Presidente del Senato ha illustrato l’andamento dei lavori a Palazzo Madama sulle leggi di riforma costituzionale, mettendo in luce le gravi difficoltà rappresentate da un ostruzionismo esasperato, che si è tradotto in un numero abnorme di emendamenti.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha quindi insistito sul grave danno che recherebbe al prestigio e alla credibilità dell’istituzione parlamentare il prodursi di una paralisi decisionale su un processo di riforma essenziale ai fini di una rinnovata funzionalità del sistema istituzionale.
In Aula non sono mancati momenti di tensione, con il senatore Luigi Zanda, presidente del gruppo del Pd, che ha chiamato in causa lo stesso presidente Grasso, richiamandosi ai poteri di coordinamento che gli sono concessi. “Se non ho avvertito male – ha detto Zanda – il presidente Grasso aveva fatto cenno a poteri di coordinamento della Presidenza di cui non conosco bene l’estensione e quindi vorrei chiedere al Presidente se può informare me e l’aula in che cosa consistono o se dobbiamo procedere ancora con questo ritmo di lavori ancora per il tempo necessario”. “Perché discutere un’ora e mezza per votare un emendamento a un provvedimento su cui gravano 8000 emendamenti mi sembra che ci stia indicando molto sul nostro futuro”, ha concluso.
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