Riforme, governo battuto su temi etici: 40 i franchi tiratori

Roma, 31 lug. (LaPresse) – Sul ko del governo, in merito all’emendamento che conferisce al Senato le competenze sui temi sensibili, pesano circa 40 franchi tiratori. La norma di modifica al disegno di legge che riforma il Senato e il Titolo V della Costituzione, a prima firma Stefano Candiani (Lega Nord), non incide sulla sostanza del provvedimento, ma ha di certo un valore politico, meglio definito da alcuni senatori ‘un segnale’ all’esecutivo.

Impossibile dare un nome ai 40 voti mancati alla maggioranza, nomi che rimarranno nel segreto dell’urna poiché il voto si è svolto a scrutinio segreto, di certo a palazzo Madama da quel piccolo incidente sono cominciate i rimbalzi di accuse tra Partito democratico e Forza Italia. L’uno accusa l’altro e viceversa di custodire in seno al partito noti frondisti, “che questa riforma in fondo non vogliono portarla a casa” ribadiscono. Guardando alla votazione di ieri sull’emendamento di Augusto Minzolini (Fi), che voleva ripristinare il Senato elettivo, togliendo ai 114 favorevoli le note opposizioni di Sel, Lega e M5S, i frondisti erano 38. Oggi 40 invece, la votazione è terminata con 154 sì, qualche aggiunta, spiegano a palazzo Madama, proveniente da Ncd e Gal.

OK AD ARTICOLO 1 DEL DDL BOSCHI – L’aula di palazzo Madama ha approvato con 214 voti a favore, 81 contrari e 6 astenuti, l’articolo 1 del disegno di legge che riforma il Senato e il titolo V della Costituzione. I franchi tiratori, su cui infuria già la polemica, sono stati quindi 101. L’emendamento riguarda le funzioni delle Camere. Il primo articolo del ddl Boschi riscrive l’articolo 55 della nostra Costituzione superando quindi definitivamente il bicameralismo perfetto, differenziando le funzioni di Camera e Senato. Di fatto quindi è solo Montecitorio che mantiene il rapporto di fiducia con il Governo.

OK A EMENDAMENTO DEL LEGHISTA CANDIANI, GOVERNO KO – Questa mattina è stato approvato con il voto segreto, nonostante il parere contrario, l’emendamento di Stefano Candiani della Lega Nord sulle competenze del Senato in materia di salute e matrimonio. Il Governo, quindi, è stato battuto. Dopo la votazione il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha sospeso la seduta. L’emendamento, che è il numero 1.1979 sulle competenze del Senato ‘su materie eticamente sensibili’, stato approvato a scrutinio segreto con 154 voti a favore, 147 contrari e 2 astenuti. Prima della votazione il presidente del Senato, Pietro Grasso aveva respinto la richiesta di convocare la Giunta per il regolamento per valutare la sua decisione di imporre il voto segreto sull’emendamento. Anche il capogruppo del Partito democratico, Luigi Zanda, aveva chiesto al presidente Grasso di rivedere la decisione sul voto segreto.

“Signor presidente – ha detto Zanda – debbo invitarla a rivedere questa sua posizione, per ragioni specifiche e per ragioni più generali. Per ragioni specifiche, perché penso che il voto segreto sia una materia di grandissima delicatezza e come tale vada trattato: esso va trattato con grandissima attenzione, stando attenti ad usarlo bene. Credo nel voto segreto, ma credo che vada usato per quello che la Costituzione prevede e per cui la nostra legislazione lo ammette. Il voto segreto è concesso nelle materie che ha appena ricordato il senatore Casson, quando viene chiesto su norme positive, che incidono in modo diretto su quei diritti. Non possiamo pensare che esso possa essere concesso, su quelle stesse materie, quando si tratta di regole che viceversa incidono sul procedimento legislativo, che servono ad attribuire e a dividere le competenze tra Camera e Senato: sono cose completamente diverse”. La ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi, aveva dato parere contrario, mentre i due relatori si erano divisi: favorevole il leghista Roberto Calderoli, contraria la dem Anna Finocchiaro.

GIUBILO DEL M5S SU TWITTER – “Grande vittoria al Senato, ora più che mai sarà inevitabile un Senato Elettivo!”. Con queste parole postate su twitter i senatori del M5S hanno commentato quanto accaduto stamane in Senato, riprendendo il famoso hashtag di Matteo Renzi all’ex premier Enrico Letta. In aggiunta al post i grillini hanno scritto “#renzistaisereno”. E sotto: “Governo battuto durante la votazione sull’emendamento 1979. La maggioranza ha tentato di impedire il voto segreto ma Grasso comunque l’ha concesso. Per 7 voti il Governo è andato sotto”.