Roma, 29 set. (LaPresse) – “Io ho salutato con favore i mille giorni, ma nei mille giorni fai in tempo a verificare i contenuti. Devi dare profondità, se no ti crolla tutto addosso”. E’ un Pierluigi Bersani pacato ma fermo quello che si rivolge al segretario del Pd, Matteo Renzi, durante la direzione del partito incentrata sulla dibattuta riforma del Lavoro.

“Cerchiamo di raffreddarci un po’ la testa. Abbiamo davanti un paese da governare che vive un sacco di guai. Sull’orlo del baratro non ci andiamo per l’articolo 18, ci andiamo per il metodo ‘Boffo’. Io non sono quello ‘del 25%’, o ‘che si gioca la partita della vita’. Perché se uno dice la sua, deve poterla dire senza che gli venga tolta la dignità”, ha voluto precisare, rispondendo agli attacchi che gli sono stati rivolti.

Da ex segretario a esponente della minoranza Pd, Bersani attinge alla sua esperienza di uomo di partito e dà qualche dritta: “Mi vogliono insegnare come si sta dentro un partito. Ai neofiti della ditta dico che non funziona così. Io voglio poter discutere prima che ci sia un prendere o lasciare, prima che mi si carichi della responsabilità di far traballare un partito o il governo”.

Infine dice la sua sulla proposta di riforma del ministro Giuliano Poletti. “Secondo me in questa delega sul Lavoro – afferma – c’è un deficit di capacità riformatrice. Noi abbiamo fatto riforme hard, non è che ci trema il polso, ma con questa riforma perdiamo un’occasione grossa”.

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