Roma, 12 ott. (LaPresse) – “Voglio mettere i puntini sulle i: questo è un governo di sinistra, che non sta chiuso nel Palazzo ma va in tutti i luoghi dove è più forte la crisi, nei distretti industriali, nelle fabbriche a rischio chiusura, con un premier che non rinuncia mai al confronto con i lavoratori anche se aspro e difficile. E sbaglia la Cgil a scendere in piazza contro un governo così e contro una riforma che non toglie diritti ma li amplia”. E’ quanto ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio in un’intervista a La Stampa. A proposito delle novità in materia fiscale, Delrio spiega che “tra le ipotesi c’è anche quella di allungare i tempi del cosiddetto ravvedimento operoso per regolarizzare i conti col fisco, ma non è la sola. Poi si vuole unificare la tassazione dei comuni, riordinare la giungla fiscale, in modo che la tassa assorba tutte le varie addizionali: tecnicamente è molto complicato, la presenteremo ma ci vorrà qualche tempo per raffinarla”. Quanto all’allocazione delle risorse disponibili, “per la riforma del lavoro – elenca il presidente del Consiglio – un miliardo e mezzo, altri 10 per confermare gli 80 euro, poi 2-3 miliardi per il patto di stabilità, un altro miliardo per pagamenti dei fondi europei, poi un miliardo per la scuola. Infine ci sono altre voci che acquisteranno consistenza: per l’ulteriore riduzione del costo del lavoro dopo quella dell’Irap stiamo valutando se unificare le misure di riduzione del costo del lavoro”. Riferendosi alle proteste contro l’esecutivo, Delrio ha chiosato dicendo che “sbagliano i sindacati a pensare che questo governo vuole destrutturare i diritti. In quella riforma ci sono più opportunità che rischi”, e sbagliano le opposizioni interne al partito: “se i parlamentari del Pd evitassero di andare in piazza risparmieremo ai cittadini quei brutti episodi del governo Prodi. Riguardo la fiducia non votata da tre nostri senatori dico che certo nessuno è obbligato a stare in una camicia di forza, ma è ora che i gruppi parlamentari si chiariscano sui confini da rispettare per stare in una comunità”.
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