Palermo, 24 ott. (LaPresse) – In virtù delle “prerogative costituzionali che tutelano”la figura del presidente della Repubblica, la deposizione del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al processo sulla presunta trattativa Stato-mafia “non può prescindere dalla manifestazione di disponibilità” del presidente stesso “all’assunzione della sua testimonianza”. Lo si legge nell’ordinanza emessa dalla Corte d’Assise di Palermo che ha accolto la richiesta del legale del boss Totò Riina di poter porre delle domande al presidente della Repubblica nell’udienza del 28 ottobre.
“Tale disponibilità – scrive la Corte, presieduta da Alfredo Montalto – può essere negata o concessa, e in quest’ultimo caso, può anche essere, successivamente e in qualunque momento, revocata e la Corte non potrà che prenderne atto”.
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