Roma, 30 ott. (LaPresse) – Un lungo colloquio, durato oltre un’ora, tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che si è concluso senza che si sia arrivati alla convergenza sul nome del prossimo ministro degli Esteri, che andrà a sostituire Federica Mogherini, nominata Alto rappresentante della politica Estera in Europa. Secondo quanto si apprende infatti dallo stesso Quirinale, nel corso dell’incontro “c’è stato un primo scambio di opinioni sulla nomina del prossimo ministro degli Esteri”. Di fatto Mogherini non si è ancora dimessa da ministro e lo farà, spiegano fonti qualificate, solo quando ci sarà un successore certo alla Farnesina. Una pausa di riflessione quindi sia a palazzo Chigi che per il Quirinale. Pausa a termine però visto che l’attuale titolare degli Esteri dovrà lasciare l’Italia ufficialmente sabato, 1 novembre, e prendere a pieno titolo il nuovo incarico. Insomma entro domani questo nodo dovrà essere necessariamente sciolto.

Al momento, confermano le stesse fonti, la scelta verterebbe tra Maria Sereni, vicepresidente della Camera con una lunga esperienza di politica estera fini dai tempi dei Ds, e Lapo Pistelli, viceministro degli Esteri nell’attuale governo e in quello precedente di Enrico Letta. Quest’ultimo potrebbe essere letto come segnale di continuità all’interno del ministero, scelta bloccata dai rapporti, raccontano, poco idilliaci per non dire gelidi con lo stesso Renzi. Altro punto a sfavore di Pistelli la promessa fatta da Renzi di mantenere nel proprio governo la parità di genere. Promessa che potrebbe essere rispettata con l’escamotage di affidare la delega alle Pari opportunità, oggi nelle sue mani, a una ministra.

MOGHERINI: E’ UN ARRIVEDERCI – “Non è un addio ma un arrivederci”, ha detto la ministra uscente agli Affari esteri, Federica Mogherini, intervenendo in aula alla Camera dopo aver presentato le proprie dimissioni da parlamentare. “E’ stato un grande onore servire questo Paese – ha spiegato Mogherini – da deputato della Repubblica e per questi mesi da ministro”. La presidente della Camera, Laura Boldrini, precedentemente ha dato lettura della lettera di dimissioni, nella quale esprime la volontà di lavorare per colmare le distanze che oggi si registrano nel rapporto con l’Ue. La lettera è stata accolta dall’aula con un lungo applauso.

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