Roma, 9 dic. (LaPresse) – “Al Consiglio dei ministri di giovedì mattina alle 8, insieme al ministro Orlando, porteremo quattro piccole grandi modifiche al codice penale”. Lo annuncia in un video il presidente del Consiglio Matteo Renzi, parlando delle nuove misure anticorruzione che il governo ha in mente dopo lo scandalo scoppiato a Roma ed emerso grazie all’inchiesta ‘Mafia capitale’.
I QUATTRO PROVVEDIMENTI. “Il primo – spiega Renzi – si alza la pena minima della corruzione, da quattro a sei anni, significa che, se hai rubato, puoi patteggiare, ma un po’ di carcere lo fai”. Secondo, “sarà più semplice procedere alla confisca di chi ha rubato. Chi è condannato per corruzione, con sentenza passato in giudicato, potrà vedere la confisca dei propri beni. Esattamente come accade oggi per reati più gravi”. Terzo punto, prosegue il premier, “il maltolto lo devi restituire, non è che ne restituisci soltanto una parte: ‘ho fatto un patteggiamento, ho rubato 10 milioni, ne restituisco uno e chi si è visto, si è visto’. Se è provata la corruzione, tu restituisci fino all’ultimo centesimo”. Quarta e ultima modifica: “Si allunga periodo necessario per andare in prescirizone ai reati legati alla corruzione”.
FINO ALL’ULTIMO CENTESIMO. “Piccole cose – commenta il presidente del Consiglio – ma molto serie e molto significative, che fanno capire che in Italia il vento è cambiato e chi ruba, chi corrompe sarà perseguito fino all’ultimo giorno fino all’ultimo centesimo”.
NON METTIAMO IL NASO IN AFFARI GIUDICI. “Il governo non può, non vuole, non deve mettere il naso in quello che fa la magistratura. Saranno i giudici a capire se quello è un reato mafioso o più banalmente un atto di corruzione”, ha quindi chiarito il premier. “Io però – ha subito aggiunto – ho da prendere un impegno con i cittadini che è quello di fare di tutto perchè finalmente in Italia chi ruba, paghi fino all’ultimo centesimo fino all’ultimo giorno”.
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