Roma, 21 dic. (LaPresse) – “È record: 33 fiducie in 300 giorni. Una ogni 9 giorni. Praticamente ogni settimana. L’ultima all’alba di ieri (alle 4.45 circa), in un Senato con molti assenti (162 favorevoli 37 contrari e un terzo a casa) sfibrato dall’attesa durata tutto il giorno del testo su cui votarla questa fiducia. Un testo che, si può dire, nemmeno conosceva nella sua edizione finale e che ha votato sulla fiducia. Appunto”. E’ quanto scrive su Facebook Pippo Civati, deputato ed espressione della minoranza Pd. “Proprio come gli insicuri, che non vogliono mai ascoltare nessuno, ma hanno sempre bisogno di chiedere un’attestazione di fiducia”, aggiunge.
Le critiche rivolte al Governo Renzi continuano sul blog di Civati. “Ecco. Il Parlamento si metta l’animo in pace – attacca – anche prima di essere definitivamente marginalizzato dalla riforma costituzionale (oltre che da quella elettorale), che prevede tra l’altro la possibilità del Governo di imporre i tempi della decisione parlamentare, è destinato a non contare niente”. “Chi non segue, ormai si sa, è un frenatore e uno scissionista (chi invece segue, anche se si scinde, è un salvatore della patria, anzi della nazione) – continua – E allora il Parlamento taccia (si noti l’ossimoro, la figura retorica di questa legislatura). E voti, sulla fiducia, i ‘pacchetti’ (questo il termine ricorrente) confezionati dal Governo. Che non avendo evidentemente fiducia (nei parlamentari che lo sostengono, certo, ma neppure troppo in se stesso e nella bontà delle proprie proposte, pare), la chiede di continuo”.
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