Roma, 21 dic. (LaPresse) – “Roma non è corruzione. Roma è meno che mai la mafia. Roma, insisto, deve ripartire”. Lo dice, intervistato da Il Messaggero, il premier Matteo Renzi, parlando dell’inchiesta ‘Mafia capitale’. “Al Campidoglio – spiega – sono comprensibilmente scossi per quanto è accaduto. Ma mi verrebbe da dir loro, in romanesco: ahò, dateve ‘na mossa, non state fermi là. Roma deve ripartire. Com’era lo slogan di Marino in campagna elettorale? Daje! Appunto”.
“Chi lucra sui poveracci – dice ancora Renzi – mi fa schifo, poi però è fondamentale che si arrivi a sentenza”. La giustizia, precisa il premier rispondendo all’Associazione nazionale magistrati, che ha definito “insufficiente” il ddl anticorruzione presentato dal governo, “si esercita nei tribunali e parla con le sentenze, non con le paginate sui giornali”. “Provo il massimo rispetto per i magistrati”, spiega il presidente del Consiglio, “ma preferisco” quelli che “parlano con indagini e sentenze a quelli che parlano con i comunicati stampa. Un magistrato deve scrivere sentenze, le leggi le fa il Parlamento”. Gli strumenti per combattere la corruzione, dice Renzi, “ci sono. Li abbiamo aumentati”. Quindi, sulla vicenda romana, “durezza assoluta”.