Roma, 26 dic. (LaPresse) – Al lavoro sui temi e i titoli della conferenza stampa di fine anno, che sarà l’occasione per tracciare un bilancio, certo, ma soprattutto per delineare le prospettive del 2015, anno delle riforme. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è a Firenze, in famiglia. Tanti i dossier che ha portato con sé da palazzo Chigi. A pochi giorni dal Consiglio dei ministri del 24, che ha varato i primi due decreti attuativi del Jobs act e il decreto per Taranto, grande è la soddisfazione anche per i dati della produzione legislativa del governo e il lavoro fatto sulla delega fiscale, che – come spiegato più volte da Renzi, segna “una rivoluzione” nei rapporti tra Stato e cittadino, con particolare severità per i furbi, ma senza più la vis vessatoria che ha spesso contraddistinto in passato l’azione fiscale dei governi.
Bene anche – è il resoconto di palazzo Chigi – l’ok al milleproroghe, cortissimo, “il più light degli ultimi anni” ha evidenziato il premier. Nel bilancio di fine anno, poi, forte è la sottolineatura dell’azione del governo sulle crisi aziendali, con la chiusura positiva di Meridiana che segue Termini Imerese e anticipa quella di Moby su cui l’esecutivo è impegnato in queste ore. Bene anche il portale soldipubblici, l’open data della pubblica amministrazione, 100mila accessi soltanto nelle prime 24 ore, spiegano i tecnici del web di palazzo Chigi. Sul fronte della politica estera, Renzi prepara la missione di chiusura in Albania il 30 dicembre, che segna la fine del semestre europeo, dal Mediterraneo e l’Iraq ai Balcani: ‘Telemaco torna a casa’, scherza Renzi.