Roma, 3 gen. (LaPresse) – “La situazione, onestamente, è difficilissima. Per noi si tratta di una sfida altissima: fare in modo che Roma, a fine 2015, torni ad essere un esempio e non più un problema”. Così, intervistato dal Corriere della Sera, Matteo Orfini, presidente dell’assemblea nazionale del Pd e commissario del partito nella capitale. Il Paese, è il suo ragionamento, “non riuscirà a uscire dalla crisi se non si salva Roma, e viceversa. Bisogna agire tutti assieme”. A Roma, dice Orfini, “serve un salto di qualità: bisogna ricostruirla, portarla di nuovo all’altezza del ruolo di Capitale. Da molti punti di vista, anche quello etico. Roma deve tornare ad essere una città sia proiettata verso la modernità sia inclusiva, e più equa”.
Ci sono, però, per Orfini, due certezze: “la prima è che il centrosinistra ha fatto eleggere quelli che gli indagati di Mafia Capitale consideravano “nemici”, Marino e Zingaretti, e la seconda è che il Pd ha già cambiato e migliorato Roma in passato, con Petroselli, con Argan, con Rutelli, con Veltroni”. In ogni caso, il Pd “ha sbagliato” con Ignazio Marino: “siamo il più grande partito della maggioranza e sembravamo all’opposizione”.
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