Milano, 20 gen. (LaPresse) – “Ho ricevuto moltissimi messaggi di vicinanza, da sindaci, da persone delle istituzioni, dei partiti, compreso il Pd, soprattutto da migliaia di cittadini. Non vivo sulla luna, vedo che il Paese ha tante emergenze, ma le questioni che riguardano i diritti civili non costano nulla e sarebbe ora che il Parlamento le affrontasse. Il ritiro di una circolare (quella di Alfano, ndr) può avere tempi brevissimi: proprio quelli che piacciono al presidente del Consiglio”. Così il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, intervistato da ‘Repubblica’ sulla questione delle trascrizioni dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero. Pisapia sabato scorso ha rivelato di essere indagato per omissione di atti di ufficio, ma la procura di Milano lo ha smentito sostenendo che l’inchiesta aperta per il mancato annullamento degli atti è a carico di ignoti. “Sabato ho ricevuto una diffida dal prefetto ad annullare le trascrizioni ‘senza ritardo’: in caso contrario, avrebbe provveduto con i suoi uffici alla cancellazione. Se la denuncia era contro ignoti, a quel punto era ora di dire che ‘l’ignoto era noto'”, afferma Pisapia. “Credo – conclude Pisapia – che la denuncia abbia lo scopo di fare pressioni sui sindaci, ma io ritengo le trascrizioni un atto dovuto per legge. E’ la circolare Alfano che ritengo errata sia giuridicamente che politicamente, non le richieste del prefetto”.
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