Torino, 25 gen. (LaPresse) – “Adottare un decreto di quel tipo, ammissibile solo in casi di necessità e urgenza, significa additare un’intera categoria di fronte all’opinione pubblica considerandola responsabile del cattivo funzionamento della giustizia. Ciascuno può dare di più, ma in questo caso i contenuti sono discutibili. E il modo offende”. Così il procuratore generale di Torino Marcello Maddalena, in un’intervista a La Stampa, a proposito delle polemiche dopo l’inaugurazione dell’anno giudiziario. “In un panorama – aggiunge – segnato da migliaia di processi prescritti sostenere che i problemi sono le ferie dei magistrati e la responsabilità civile mi pare difficilmente tollerabile”. “L’amministrazione della giustizia – afferma Maddalena a proposito della prescrizione – non può permettersi di lavorare a vuoto, a maggior ragione quando la prescrizione interviene durante l’appello: significa che nelle fasi precedenti giudici, pubblici ministeri, gip, gup e personale amministrativo hanno lavorato per niente”. “I rimedi – continua – non mancano: assegnare ai procedimenti criteri di priorità, archiviare i casi minimali e soprattutto, ovviamente, modificare la prescrizione”.

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