Roma, 10 mar. (LaPresse) – Il Movimento 5 Stelle ha deciso: oggi, quando si voterà alla Camera in prima lettura la riforma costituzionale, non entrerà in aula. Ad annunciarlo su Facebook è il deputato Danilo Toninelli, che definisce la riforma una “schiforma” e spiega che per i pentastellati entrerà solo lui, in aula, per la dichiarazione finale. “Poi – scrive – me ne andrò. L’auspicio è che se ne stiano fuori anche coloro che con noi hanno lottato per difendere la Costituzione, evitando così di legittimare un truffatore semantico, quale è Renzi, in questo ennesimo attacco alla democrazia”.
FORZA ITALIA E LEGA VOTERANNO ‘NO’. Decisione diversa quella di Forza Italia, che ieri in serata ha fatto sapere tramite il suo capogruppo alla Camera Renato Brunetta che sarà presente in aula ma voterà no al ddl Boschi. Già domenica, durante una telefonata nel corso di un’iniziativa elettorale a Bari, Silvio Berlusconi aveva annunciato: “Martedì voteremo no alle riforme” per contrastare “l’arroganza e la prepotenza di un Partito democratico che è stato incapace di cambiare se stesso e il Paese”. Sulla stessa linea la Lega Nord, il cui capogruppo Massimiliano Fedriga ha annunciato il no al disegno di legge oggi in aula.
IN AULA PER IL ‘NO’ ANCHE SEL. “Sinistra Ecologia Libertà sarà in aula a Montecitorio sulla riforma di un terzo della Costituzione e voterà convintamente contro”. Lo ha annunciato il capogruppo di Sel alla Camera Arturo Scotto. “Non lo facciamo – ha insistito Scotto – per una concessione alla maggioranza ma per difendere il Parlamento. Vogliamo evitare che le ingerenze del governo Renzi continuino a segnare la storia di una riforma sbagliata”.
NCD: SI’ A RIFORMA COSTITUZIONALE. Dal ministro dell’Interno Angelino Alfano e dal suo partito, il Nuovo centrodestra, arriva invece su Facebook il sì deciso alla riforma: “La riforma costituzionale significa: leggi più veloci (con il superamento del bicameralismo perfetto), meno parlamentari (con la cancellazione del vecchio Senato), più voce ai territori, cioè Comuni e Regioni (grazie alla composizione del nuovo Senato). Quindi: Istituzioni più moderne ed efficienti. Noi voteremo sì a questa riforma perché siamo stati e vogliamo continuare a essere protagonisti del cambiamento in atto nel nostro Paese. Stiamo facendo ciò che abbiamo sempre detto di volere fare”.
PD IN FERMENTO, MA ANCHE MINORANZA VERSO IL SI’. Fermento all’interno del Pd sul voto di oggi. Mentre le maggioranza dem voterà con convinzione ‘sì’ al ddl Boschi, la minoranza ne ha discusso fino all’ultimo.
Ieri il presidente Pd Matteo Orfini ha spiegato che si sarebbe cercato “fino all’ultimo minuto” di trovare “il consenso più ampio possibile”. Anche Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd, si aspetta “il sostegno e l’impegno di tutti”.
In serata, ieri, sono state due le riunioni della minoranza dem per decidere come comportarsi domani in aula. Pippo Civati sul suo blog ha annunciato che non voterà il ddl, ma Cesare Damiano ieri sera ha annunciato che “l’area riformista voterà sì”. “Al punto in cui siamo arrivati – ha spiegato Davide Zoggia – è difficile non votare la riforma Boschi. Sarà un dissenso contenuto. Non la voteremo in cinque o sei: io, D’Attorre, Fassina, ma è ancora da decidere. La battaglia si sposta ora sulla legge elettorale”.
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