Roma, 26 mar.(LaPresse) – E’ approdato alle 9.30 in aula alla Camera, tra le polemiche e le incertezze sulle coperture, il decreto legge che contrasta il terrorismo. L’inizio dell’esame da parte dell’assemblea era previstp per ieri ma il provvedimento è slittato a oggi perché la commissione Bilancio non è riuscita a dare il parere, vincolante, sul provvedimento, vista la mancanza del parere del governo. I dubbi riguardano le coperture di alcuni emendamenti approvati.
DECRETO TORNA IN COMMISSIONE GIUSTIZIA. In apertura di seduta la presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferrante, ha chiesto in apertura di seduta, in aula alla Camera, il ritorno del decreto legge sul contrasto al terrorismo all’esame della commissione per valutare l’ammissibilità di alcuni emendamenti ed esaminare il parere della commissione Bilancio. L’aula ha quindi deciso per il rinvio, con 150 voti di differenza.
LE NOVITA’ DEL PROVVEDIMENTO. Intanto scoppia la polemica sulla novità introdotta dalla commissione sull’utilizzo di comunicazioni e dati presenti nel sistema informatico. In sostanza, secondo l’emendamento approvato, la polizia potrà utilizzare programmi per acquisire ‘da remoto’ le comunicazioni e i dati presenti in un sistema informatico. A questo si aggiunge la possibilità che vengano autorizzate in via preventiva intercettazioni sulle reti e la facoltà del pubblico ministero di conservare i dati di traffico fino a 24 mesi. I provider su Internet, inoltre, saranno obbligati a oscurare i contenuti illeciti legati ai reati di terrorismo, pubblicati dagli utenti. Infine diventa aggravante, con obbligo di arresto in flagranza, l’uso del web e di strumenti informatici per perpetrare reati di terrorismo (arruolamento di foreign fighters, propaganda). Il provvedimento scade il 19 aprile.