Roma, 30 apr. (LaPresse) – La Camera ha approvato anche la terza fiducia sull’Italicum, quella sull’articolo 4, con 342 sì e 15 no. Presenti 358 deputati, un astenuto.

350 SI’ E 193 NO A SECONDA FIDUCIA. La Camera aveva in mattinata votato a favore della fiducia posta dal governo sull’articolo 2 dell’Italicum con 350 sì e 193 no. I presenti in Aula erano 544, i votanti 542. Un astenuto. I voti contrari alla fiducia sono stati 14 in meno rispetto a ieri (erano 207), due in meno quelli a favore (erano 352). Il terzo voto si terrà questo pomeriggio alle 16.

Il voto finale sull’Italicum nell’aula della Camera si dovrebbe tenere lunedi 4 maggio. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari di maggioranza. L’ipotesi iniziale era quella di votare il provvedimento martedì, ma la volontà di anticipare del governo sarebbe legata, spiegano le stesse fonti, ai possibili disagi dello sciopero contro il ddl scuola di martedì 5 maggio. La proposta verrà portata alla capigruppo di Montecitorio che si riunirà oggi alle 11.30 proprio per predisporre il calendario di maggio.

FIANO: 37 DEPUTATI PD NON HANNO VOTATO FIDUCIA. “Il dato politico è identico a ieri”. Così Emanuele Fiano (Pd) in Transatlantico dopo il sì alla fiducia. “Sono 37 – ha spiegato – i deputati del gruppo che hanno scelto di non votare la fiducia posta dal governo sull’articolo 2 dell’Italicum. A questi vanno aggiunti 5 assenti giustificati”. Due deputati del Pd, Sgambato e Fragomeni, non hanno potuto votare in quanto assenti per motivi di tipo personale. Assente anche il deputato di Sel Antonio Matarrelli che ieri aveva votato la fiducia a differenza del suo gruppo. Tra i voti ‘dem’ in più a favore c’è quello di Lapo Pistelli che ieri non era presente perché in missione.

IERI LA PRIMA FIDUCIA. eri il governo ha incassato la prima fiducia con 352 sì e 207 no. I dissidenti nel Pd si fermano al di sotto della soglia dei 40: sono appena 38. Un risultato portato a casa dal premier Matteo Renzi, nella giornata che ha segnato il voto sul primo articolo della legge elettorale contestata dalla minoranza del suo partito. Area riformista ha ceduto, e nel primo pomeriggio Matteo Mauri ha annunciato un documento con il quale almeno cinquanta deputati spiegavano che avrebbero votato sì.

ALFANO: VOTO FIDUCIA CONTRO CHI VUOLE FAR CADERE IL GOVERNO. Questa amttina il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervistato da radio Rtl, ha spiegato che “chi vuole usare il voto segreto magari per far cadere o mettere in difficoltà il governo non si può meravigliare che l’esecutivo chieda la fiducia”. L’uso della fiducia, ha puntualizzato, “è il rimedio all’uso del voto segreto”.

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