Roma, 30 apr. (LaPresse) – Si è aperta intorno alle 9.30 la seduta dell’Aula della camera, che a a partire dalle 10.40 voterà la questione di fiducia posta dal governo sull’approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, dell’articolo 2 dell’Italicum. La fiducia sarà inoltre votata sull’articolo 4, a partire dalle 16, con dichiarazioni di voto dalle 14.15. La riunione dei presidenti dei gruppi ha stabilito di applicare il Lodo Iotti, la prassi che dà la possibilità di illustrare gli emendamenti per trenta minuti, ma non di votarli, in quanto il governo ha posto la questione di fiducia.
Ieri il governo ha incassato la prima fiducia con 352 sì e 207 no. I dissidenti nel Pd si fermano al di sotto della soglia dei 40: sono appena 38. Un risultato portato a casa dal premier Matteo Renzi, nella giornata che ha segnato il voto sul primo articolo della legge elettorale contestata dalla minoranza del suo partito. Area riformista ha ceduto, e nel primo pomeriggio Matteo Mauri ha annunciato un documento con il quale almeno cinquanta deputati spiegavano che avrebbero votato sì.
ALFANO: VOTO FIDUCIA CONTRO CHI VUOLE FAR CADERE IL GOVERNO. Questa amttina il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervistato da radio Rtl, ha spiegato che “chi vuole usare il voto segreto magari per far cadere o mettere in difficoltà il governo non si può meravigliare che l’esecutivo chieda la fiducia”. L’uso della fiducia, ha puntualizzato, “è il rimedio all’uso del voto segreto”.
“Sono convinto – ha detto Alfano entrando nel merito dei contenuti dell’Italicum – che le leggi elettorali perfette non esistano” e “anche questa ha dei limiti. Ma ha anche dei pregi: la sera del risultato si sa chi ha vinto e chi non ha vinto può entrare in Parlamento. Garantisce stabilità e rappresentanza. E c’è un sistema che consente ai cittadini di esprimere una preferenza, anche di genere”. “La legge – ha aggiunto – è un ottimo risultato, pur non essendo perfetta”.
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