Milano, 1 mag. (LaPresse) – “L’Italia s’è desta, siam pronti alla vita. Siam pronti a dire benvenuti a tutti”. Così il premier Matteo Renzi alla cerimonia ufficiale di inaugurazione dell’Esposizione Universale. “Grazie a tutti le lavoratrici e i lavoratori”, ha aggiunto. “Signori professionisti del ‘Non ce la farete mai’, questa è la nostra risposta – ha detto Renzi – Oggi inizia il domani di un Paese che ha un passato straordinariamente bello da far venire i brividi ma che ha voglia di futuro. Siamo un grande Paese, dobbiamo smetterla di piangerci addosso”.

Expo “Non è ancora una scommessa vinta, abbiamo sei mesi, ha detto aggiungendo che “c’è la necessità di abbracciare il mondo per cambiarlo, partendo dal nostro piccolo impegno quotidiano”. Renzi ha parlato di “desiderio profondo che ha il nostro Paese di scrivere una pagina di speranza, perché non è facile in questi anni abbracciare il mondo”. Sono stati, ha aggiunto il premier, “anni di disinteresse hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero”, “i Balcani non sono ancora parte dell’Europa”, “il Medioriente continua a domandare pace” e “persino il confine orientale dell’Europa soffre”. Anni in cui, “soprattutto, una minaccia globale che è quella del terrorismo mina la nostra volontà di stare insieme”.

“Dire che oggi inizia il domani significa chiedere che l’Expo sia quello che per cui si è lavorato in questi anni: un spazio di libertà, un luogo di incontro per nuove generazioni. Per chi pensa che si possa vivere solo di ricordi e nostalgia, dimostriamo che l’Italia è orgogliosa delle sue radici e tradizioni, ma la pagina più bella è ancora da scrivere. Non è possibile che quando parliano di cibo, agroalimentare e alimentazione non ci rendiamo conto del vertiginoso passato che ci sta davanti”, ha aggiunto, affermando come Expo sia “un tempo di opportunità” per cui “dobbiamo avere il cuore pieno di entusiasmo e passione”.

Renzi ha firmato con firma digitale su tablet la Carta di Milano. La realizzazione di Expo 2015 “È stata possibile in questa città che non sa stare con mani in mano, una città laboriosa che saprà accogliere i turisti di tutto il mondo perché ha sempre accolto: ha accolto tre generazioni di italiani e ha consentito loro di trasformare propria vita in un progetto e in un sogno”, ha detto Renzi di Milano, definendola “Capitale della concretezza e della solidarietà”.

“Fatemi dire grazie in particolare a Letizia Moratti che ha avuto l’intuizione di questo evento e ha avuto il desiderio di scegliere questi temi”, ha detto Renzi, dopo aver ringraziato il commissario unico di Expo Giuseppe Sala e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia per la “Lunga e delicata sfida” di Expo 2015.

Per la realizzazione di Expo c’è stata “collaborazione costante di tutte le autorità, in particolare quelle che hanno svolto un ruolo di dialogo”. Il presidente del Consiglio ha quindi omaggiato “in particolare lo sguardo deciso tenace e affettuoso di Giorgio Napolitano su questa città”, tra gli applausi del pubblico al presidente emerito della Repubblica, seduto in platea. Il premier ha quindi salutato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invitandolo a venire presto all’Expo: “Ti aspettiamo a Milano”.

“Come avrete intuito dichiaro ufficialmente aperta l’Esposizione Universale Expo Milano 2015”, ha concluso tra gli applausi.

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