di Fabio De Ponte

Roma, 6 mag. (LaPresse) – Fumata nera a Palazzo Chigi sul decreto enti locali. L’Anci e il Governo non hanno ancora raggiunto un’intesa sui dettagli del provvedimento e si sono dati appuntamento a mercoledì prossimo. I toni del confronto sono comunque stati molto distesi e se il presidente dell’Anci, Piero Fassino, ha considerato il faccia a faccia “utile e positivo”, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, ha parlato di “molti punti di convergenza”.

PREMIER RENZI ASSENTE. Alla riunione, durata un paio d’ore, si è presentata una affollata delegazione di rappresentanti dell’Anci, tanto che nella seconda fase l’incontro è stato ristretto a quattro: soltanto Fassino, il coordinatore Anci per le città metropolitane e sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente del Consiglio nazionale Enzo Bianco (Catania) e il primo cittadino di Roma Ignazio Marino. Dall’altra parte del tavolo, oltre a De Vincenti, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Assente il premier Matteo Renzi. La sua partecipazione “non era prevista”, ha tagliato corto Fassino, sottolineando che “era concordato, come tutti gli incontri che abbiamo fatto, che l’incontro fosse presieduto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio”.

Sul tavolo gli ultimi dettagli del provvedimento, prima del suo via libera, atteso entro fine mese, in tempo per i bilanci cittadini di quest’anno. In ogni caso, se così non dovesse essere, “la delegazione dell’Anci – ha annunciato Fassino – ha posto al governo anche la necessità di verificare la congruità degli attuali termini per l’approvazione dei bilanci, alla luce dei tempi di adozione del decreto”.

Tra i punti in discussione, ovviamente quello delle risorse: 625 milioni di euro che i Comuni rivendicano per compensare la riduzione del gettito dalle tasse sugli immobili. Si tratta di un problema che si trascina da tempo: col passaggio da Imu a Tasi l’esecutivo riconobbe una compensazione di 625 milioni per il 2014, poi nella legge di Stabilità per il 2015 quella compensazione saltò. Ora i Comuni chiedono che venga ripristinata, oppure misure alternative, come un allentamento dei vincoli di bilancio. Su questo l’esecutivo si sarebbe dato disponibile a consentire la rinegoziazione dei mutui ai Comuni, per concedere loro respiro, senza dover impegnare nuove risorse. Fassino però non si è sbilanciato: “Su ciascun punto – ha sottolineato – è in corso un approfondimento anche di dettaglio, inutile anticipare soluzioni quando nei prossimi giorni dobbiamo definirle compiutamente”.

Sul tavolo anche la questione dell’Imu agricola e quella del blocco del turnover nelle Città metropolitane, sanzione che questi enti hanno ereditato dalle Province che avevano sforato i parametri di bilancio e che, denunciano, li ha fatti partire azzoppati.

Il più, comunque, sarebbe fatto: “Questa mattina abbiamo fatto un punto, registrando che su molte questioni abbiamo individuato soluzioni, altre rimangono aperte. Proseguiremo da oggi stesso il confronto tecnico e ci ritroveremo mercoledì, mi auguro per registrare un accordo su tutte le questioni”, ha detto Fassino.

(Foto Palazzo Chigi)

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata