Roma, 11 mag. (LaPresse) – Roma, 11 mag. (LaPresse) – “Storicamente, nonostante non siano mancati conflitti e instabilità, la regione del Mediterraneo è stata attraversata da fruttuosi scambi commerciali e culturali, che hanno forgiato tratti di identità comune. Ancora oggi, il Mare nostro è fonte di vitali opportunità. Negli ultimi anni però il Grande Mediterraneo è divenuto uno dei punti più dolenti di un sistema globale mai così frammentato e disgregato. Mi riferisco ai vuoti geopolitici dovuti alla dissoluzione di stati ed istituzioni; agli squilibri economici; alle crisi di sicurezza; all’influenza di poteri informali: crimine organizzato transnazionale, terrorismo, economia illegale”. Queste le parole del presidente del Senato Pietro Grasso, a Lisbona in occasione dell’Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo – II Summit dei Presidenti, intitolata “Immigrazione, asilo e diritti umani nella Regione Euro-Mediterranea”.
“Penso ai diversi livelli di conflitto in corso – ha ricordato Grasso – economici, geopolitici, confessionali, etnici. Penso alle minacce del jihad globale che attua strategie di lotta al ‘nemico lontano’ (la sponda nord) e al ‘nemico vicino’ (la sponda sud) attraverso il terrorismo, l’instabilità, l’offesa alla dignità umana. Penso all’aumento delle diseguaglianze che pregiudica la coesione sociale e genera frustrazione, nei più giovani soprattutto, incoraggiando l’adesione a movimenti ideologici distruttivi. Penso infine agli epocali movimenti di profughi. Per queste complesse ragioni il Mediterraneo, e la gestione del fenomeno migratorio ne è esempio, è attraversato da interessi e atteggiamenti contrapposti, anche a livello politico”.
“Sponda sud e sponda nord – ha spiegato ancora il presidente del Senato – sembrano a tratti universi che si guardano e non si comprendono. E spesso non si comprendono anche paesi che si trovano sulla stessa sponda. Ecco perché dobbiamo impegnarci perché i fori di cooperazione parlamentare abbattano le dicotomie ‘noi-loro’ che avvelenano le nostre opinioni pubbliche e la politica più superficiale e ci aiutino a prendere coscienza che nessuno può fare da solo e nessuno può ritenersi al riparo”.