Milano, 2 giu. (LaPresse) – “Un italiano su due non ha partecipato alla consultazione elettorale. I partiti hanno perso milioni di consensi. Questo è un segnale davvero preoccupante di disaffezione che la politica deve saper cogliere per ritrovare quel senso comune che invogli i cittadini italiani alla partecipazione”. E’ quanto sottolinea in una nota il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, a commento del voto di domenica. “Il Paese ha bisogno di coesione sociale e di impegno responsabile, come ha ben sottolineato ieri il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E c’è un unico modo per realizzarla: dobbiamo ripartire dal lavoro, che è il principio cardine della nostra costituzione repubblicana di cui oggi celebriamo con grande gioia la nascita. Mai come oggi è evidente che occorre fare squadra nel paese, mettendo da parte le litigiosità e le tentazioni autoreferenziali” aggiunge.

“Occorre invece chiamare tutti alle proprie responsabilità, valorizzando l’intelligenza, le proposte per uscire dalla crisi, a partire da quelle che vengono dalle grandi rappresentanze sociali” aggiunge. Per la Cisl, un patto sociale tra tutti i soggetti responsabili, governo centrale, regioni, imprese, sindacati, banche “è l’unica strada per fissare obiettivi condivisi tra le parti, favorire la crescita e gli investimenti, creare nuovi posti di lavoro per i giovani” spiega Furlan. Crescita, lavoro, pensioni, scuola, politiche attive del lavoro, divario nord-sud, lotta alla corruzione, contrattazione e partecipazione “sono i punti cardine ed i temi centrali su cui fondare un rinnovato senso della Repubblica fondata sul lavoro. Il presidente del Consiglio Renzi e tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali, politiche e sociali colgano in questi aspetti la riconferma del senso della nostra Repubblica” spiega ancora la leader Cisl.

“Non esiste alcuna giustificazione per ulteriori ritardi o rinvii rispetto a questa esigenza. Ecco perché speriamo che l’esito del voto convinca il Governo e tutte le forze politiche, che ora è arrivato davvero il momento del dialogo e della partecipazione, per non sprecare i segnali di ripresa dell’economia e avviare una stagione di riforme sociali ed economiche e di sviluppo equo e solidale” conclude la Furlan.

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