Roma, 18 giu. (LaPresse) – Nel corso dell’emergenza Nordafrica del 2011 “gli enti locali erano estremamente poco disponibili” perché la gestione “andava sopra la loro testa. Allora adesso rivoltiamo la frittata”. Lo ha detto il prefetto di Roma Franco Gabrielli, nel corso di una audizione di fronte alla commissione di inchiesta sui Cie, sottolineando che “questo è l’unico modo di gestire una criticità: tanto più i territori la governano in modo condiviso e tanto meno ci sono frizioni”.
Perciò, ha spiegato, “chiediamo 1.500 posti a tutti i Comuni della provincia di Roma, a eccezione di quelli già gravati da Cie, Cara e Sprar. Assegno uno 0,15% di carico rispetto alla popolazione residente”, cioè 1,5 migranti per mille residenti. “Fu Maroni da ministro a stabilire il rapporto di uno a mille” ha precisato.
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