di Fabio De Ponte
Roma, 23 giu. (LaPresse) – Approfittando di uno sciopero del personale marittimo a Calais, centinaia di migranti hanno sfuttato i rallentamenti nel traffico per cercare di salire a bordo di camion diretti nel Regno Unito. Tutti i servizi dell’Eurotunnel sono stati sospesi, mentre la compagnia Eurostar, che gestisce i treni che collegano la Francia al Regno Unito, ha annunciato di avere cancellato tutti i viaggi fino alla fine della giornata di oggi. Mentre l’Europa continua a discutere, le migrazioni stanno assumendo nel continente sempre più l’aspetto di un assalto alla fortezza.
Una donna è morta insieme al suo bambino stamane quando la barca su cui viaggiavano e che trasportava circa 70 rifugiati siriani è affondata davanti alle coste della Turchia. Quattro persone risultano ancora disperse. Migliorano intanto le condizioni del migrante ferito in mare al largo della Libia da un colpo d’arma da fuoco, mentre è terminata la protesta a Macerata di 37 pachistani e afgani di etnia Pashtun, tutti richiedenti asilo.
“Invece di parlare di solidarietà tra gli stati membri – commenta Medici senza frontiere, che oggi ha lanciato una campagna con una conferenza stampa congiunta a Roma e a Bruxelles – è tempo per l’Unione europea di agire concretamente per aiutare persone che fuggono da terribili crisi umanitarie e trovare un accordo su politiche che siano efficaci, umane e basate sulla compassione per le persone, piuttosto che confermare un atteggiamento ostile di respingimento istituzionale”.
Un orecchio dal quale non sembra che l’Italia o l’Ue siano interessate a sentirci. Ieri infatti il Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue ha approvato la missione navale Eunavfor Med. Sarà “a guida italiana con un comando operativo a Roma, concepita per contrastare l’attività dei trafficanti”, ha spiegato stamane il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso di una audizione di fronte alla commissione Affari costituzionali del Senato. “La missione – ha annunciato – contempla anche fasi operative che contemplano l’abbordaggio e la neutralizzazione dei barconi”.
“Sul piano operativo la decisione riguarda solo la prima fase dell’operazione, limitata alla ricerca e condivisione di informazioni in acque internazionali”, ha precisato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in una audizione subito dopo Alfano. “Ci sono poi – ha continuato – due fasi successive nell’operazione, il cui varo è collegato a due distinti passaggi, la decisione del Consiglio europeo e il raggiungimento di una risoluzione Onu. La fase due prevede la possibilità di neutralizzare in mare le imbarcazioni dopo che siano state abbandonate dai migranti, mentre la fase tre prevede la possibilità di intervenire anche in acque territoriali libiche per la neutralizzazione di queste imbarcazioni”.
E se Alfano ha parlato ancora una volta di “Italia campione del mondo di accoglienza”, Msf ha fatto sapere che in Italia, così come in Grecia, “le problematiche mediche” dei migranti “sono legate soprattutto alle precarie condizioni dell’accoglienza, oltre che alle ferite e ai traumi subiti durante i lunghi e pericolosi viaggi”. E che “poiché le autorità non affrontano in modo appropriato i bisogni sanitari di queste persone, Msf fornisce loro cure mediche e supporto psicologico”.
Sia come sia, Alfano ha chiarito definitivamente stamane che i numeri degli arrivi non sono cresciuti. “Dall’inizio dell’anno – ha spiegato – sono giunti sulle nostre coste 59.606 migranti nel corso di 428 eventi di sbarco, dato sostanzialmente identico all’analogo periodo del 2014, nel quale si registrarono 59.522 arrivi in 375 sbarchi. I migranti arrivati – ha aggiunto – sono in prevalenza eritrei, per il 25%, seguiti da nigeriani (10%), somali (9%) e siriani (7%). Il 92% dei barconi arriva dalla Libia”.
E ha fatto capire che la strategia italiana al Consiglio Ue di giovedì e venerdì avrà toni più concilianti rispetto a quelli di qualche giorno fa. E’ scomparso, infatti, il piano B: “Stiamo lavorando seriamente sul piano A – ha detto il capo del Viminale – che è un piano che sta dando importanti risultati perché mai c’era stato un tale impegno navale di Frontex, né la rottura del muro di Dublino sul tavolo”.
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