Roma, 1 lug. (LaPresse) – “Ho letto con molta attenzione e soddisfazione quanto il procuratore generale Giuseppe Pignatone ha detto oggi, davanti alla commissione parlamentare antimafia. Nelle sue parole, ancora più che in precedenti occasioni, si distingue con chiarezza quanto è avvenuto con l’amministrazione di Gianni Alemanno e con quella che ho l’onore di guidare”. Così in una nota il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, commentando le dichiarazioni del procuratore generale. “Se infatti – continua il primo cittadino – negli anni di Alemanno gli affari delle cooperative di Buzzi e Carminati hanno raggiunto il loro apice, e le stesse organizzazioni criminali hanno potuto piazzare degli ‘amici’ ai vertici delle aziende comunali, tutto questo con la nuova giunta insediata nel giugno del 2013 non è avvenuto”.
Continua Marino: “Il procuratore, secondo quanto riportato dalle agenzie, ha affermato che l’organizzazione criminale ‘si rapporta in modo diverso con le due giunte, con Alemanno, anch’egli indagato, si registra l’esplosione del fatturato delle cooperative di Buzzi, con l’amministrazione successiva i contatti a livelli alti non ci sono più’. Certo, Buzzi e Carminati avevano lavorato per stabilire legami all’interno della macchina comunale, nel tentativo di garantirsi spazi. Ma questa rete non ha mai toccato né la mia persona né l’azione della giunta nel suo complesso”.
“Dopo questa deposizione – conclude il sindaco – chi insistesse ad affermare che vi sia continuità e contiguità tra la gestione Alemanno e la mia direbbe una cosa smentita già oggi da chi conduce le indagini e il cui lavoro ha tutto il mio sostegno”.
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