Roma, 10 lug. (LaPresse) – “La verità è che il Pd sta cercando di prendere tempo, cerca un’exit strategy, qualcuno da mettere al posto di Marino e soprattutto tempo per far dimenticare ai romani lo schifo in cui hanno ridotto la città perché temono un’eventuale vittoria del M5S”. A dichiararlo, a margine di un convegno sui Brics alla Camera, è Alessandro Di Battista, deputato del M5S. “Dalla relazione di Gabrielli – ha continuato Di Battista – Marino esce molto debole: mi chiedo in quale città importante come Roma un sindaco a cui hanno arrestato mezza giunta, che più che a governare è impegnato a capire chi nel suo partito sia un delinquente o meno, che è stato definito dai mafiosi come una persona che se restasse a governare permetterebbe il sacco di Roma, possa restare seduto su quella poltrona”.
Secondo Di Battista il sindaco dovrebbe “fare un passo indietro e permettere ai cittadini di votare, magari ripresentandosi alle elezioni per vedere quanti voti prenderà. Intanto Renzi sta cercando di togliere dal partito Marino perché è una persona politicamente inaccettabile, ma sta anche prendendo tempo perché ha paura di noi”. Sulla decisione della prefettura, Di Battista conclude: “Noi abbiamo chiesto che venisse verificato se c’erano le condizioni per sciogliere il Comune perché le condizioni ci sono, ma questo è un compito del prefetto e io rispetto la decisione presa. Sciogliere un Comune come quello di Roma per mafia, comunque, è difficile, soprattutto alla vigilia del Giubileo”.
STORACE: MARCHINI PUO’ FAR DIMETTERE MARINO- “Marchini può far dimettere Marino. Se è un uomo libero. Lo scioglimento di un Comune per mafia è un atto politico. Lo vota il Consiglio dei ministri. Alfano è il ministro dell’Interno. Il prefetto di Roma dice dell’amministrazione comunale tutto il male possibile, ma evita di trarre le conseguenze logiche dalle relazioni che ha ricevuto dalla commissione che si è occupata di quel che è successo con Mafia Capitale in Campidoglio”. E’ quanto scrive su Facebook Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra.
“Alfio Marchini – continua Storace – si vuole candidare a sindaco e per lui si è mosso tutto lo stato maggiore, si dice così, di Ncd di Roma per riuscire nell’obiettivo. Da settimane non entra in consiglio comunale, evidentemente lo considera un postaccio non frequentabile. Per far dimettere Marino c’è bisogno dello scioglimento dell’assemblea capitolina. O quantomeno di far capire al sindaco che non c’è alternativa alla chiusura per mafia se non si dimette dal posto che occupa con palese incapacità”.
“Una carta per puntare ad ottenere l’uscita di scena del sindaco ce l’ha Marchini – scrive Storace -, se telefona ad Alfano, sale al Viminale e pretende che il ministro, che di Ncd è capo, si smuova dal torpore. Deve essere disposto, Marchini, a litigare col capo del partito che dice di volerlo sindaco. Deve dimostrare autonomia e pretendere serietà, se Alfano sta fermo e difende Marino (che nemmeno Renzi sopporta più), il suo partito resterà senza argomenti contro il sindaco più contestato del pianeta. A Roma non siamo in molti a poter dire di aver dimostrato di essere uomini liberi in politica. Ora tocca ad Alfio Marchini. Lo attendiamo alla prova. Senza pregiudizio”.
MARCHINI: CONTINUO A BATTERMI PER ROMA-. “Ringrazio Storace per la fiducia e vorrei tranquillizzarlo. Ho appena convocato il ministro Alfano, il quale mi ha raggiunto precipitosamente e, visto il gran caldo, l’ho trovato anche eccessivamente sudato. Pazienza, come sa la classe non è acqua. Per evitare abbracci accaldati, l’ho lasciato chiuso in anticamera un’ora con aria condizionata anche per fargli capire bene chi fosse il capo. Poi mi è bastato fargli leggere la sua agenzia, guardarlo negli occhi annuendo e magicamente ho sentito uscire dalla sua bocca un chiaro e fermo: ‘Obbedisco!’. A quel punto, caro Storace, gli ho offerto un bicchiere d’acqua, ho fissato la data delle elezioni e… mi sono svegliato! Temo di averla delusa e, confidando nel suo buon cuore, nel frattempo continuo a battermi per liberare Roma dai successi dell’ex senatore Pd”. E’ quanto dichiara Alfio Marchini rispondendo a Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, che aveva chiesto un suo intervento per lo scioglimento per mafia del Comune di Roma.
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