Roma, 12 lug. (LaPresse) – “Questa è una fase in cui bisogna pensare più al cosa, ai temi da proporre che al chi”. Così il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle, risponde in un’intervista al Corriere della Sera a una domanda su una sua possibile candidatura a premier. Per il parlamentare grillino “l’Italicum non va bene, ma vogliamo andare al voto” anche se “non credo accadrà“, almeno non presto, perché “quelli in crisi come i dem sedimentano sulle poltrone, anche nella minoranza. Serve un appello alla coerenza: chi vuole staccare la spina al governo lo faccia”.

Bocciata la nuova legge elettorale: “c’è un problema di rappresentatività. Oltretutto ora c’è il rischio di andare al voto con due leggi diverse per Camera e Senato”. In attesa della nuova campagna elettorale, il numero dei pentastellati in tv “aumenterà sempre di più”. Beppe Grillo “rimarrà il garante del Movimento insieme a Gianroberto Casaleggio“, con cui “ci sentiamo periodicamente, ma visti gli impegni non è facile vedersi con frequenza”. E sebbene sulle riforme, come su altro, “non si può lavorare con il Pd per il bene del Paese e questo perché non c’è mai stata una vera volontà, perché Matteo Renzi, come dimostrano le intercettazioni uscite in questi giorni, era d’accordo con Silvio Berlusconi prima di diventare premier”, Di Maio si dice disponibile a varare il reddito di cittadinanza con i dem in parlamento: “Se vogliono si può fare anche prima della fine dell’estate”.

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