Torino, 19 lug. (LaPresse) – “L’attentato di via d’Amelio è stato il completamento della fase più alta dell’agressione della mafia allo Stato. Dopodichè lo Stato, le istituzioni e la società siciliana hanno saputo reagire: in questi anni sono stati inferti colpi decisivi alla criminalità organizzata, che oggi ha cambiato pelle e si è radicata anche nelle regioni del nord. E nonostante la mafia abbia momentaneamente abbandonato le azioni militari continua a essere un pericolo molto grande per la tenuta della democrazia nel nostro Paese”. E’ quanto dichiarato dal senatore Pd Franco Mirabelli, membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie.
“Il compito della politica è quello di capire i cambiamenti delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, conoscendo le differenze fra le diverse mafie italiane, che sono Cosa Nostra, ‘ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita, oltre che quelle straniere, per costruire nuovi strumenti di contrasto e di prevenzione. Questo significa far tesoro dell’esempio di magistrati e uomini della società eliminati per il loro impegno professionale e civile”, continua Mirabelli, intervistato da LaPresse.
“Anche al Governo stiamo cercando di mettere in pratica il ricordo, con i fatti e non solo a parole: l’approvazione del 416 ter e dell’autoriciclaggio, la legge che introduce i reati ambientali e legge anticorruzione vanno tutte in questo senso. Ma come dimostra la vicenda siciliana di via d’Amelio – dichiara Mirabelli – per vincere la criminalità organizzata oltre alle leggi serve una forte capacità di mobilitazione della società tutta. Lo Stato ha bisogno dell’impegno dei cittadini”.
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