Roma, 25 lug. (LaPresse) – “Oltre a non consentire l’esercizio della libertà di scelta educativa delle famiglie, in ragione di un esagerato egualitarismo che ha anche bloccato l’ascensore sociale, si colpiscono le scuole cattoliche applicando proprio lo stesso principio di uguaglianza negato per l’accesso al loro finanziamento”. Lo dice in una nota Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera. “L’applicazione dell’Imu – continua alle scuole paritarie è un paradosso, si riconducono le loro funzioni educative nell’alveo delle attività commerciali per il solo fatto che gli alunni pagano una retta. Previsione normativa che comporterà un aggravio sui bilanci di queste scuole che già stentano a sostenersi”.
E aggiunge: “in coerenza con le indicazioni fornite dal Mef in merito alle all’applicazione dell’Imu, lo stesso Miur aveva stabilito un principio, per cui se la retta non avesse superato il costo medio dello studente per le scuole statali, le scuole paritarie sarebbero state escluse dal pagamento della tassa”.
Ora la Cassazione, continua Gelmini, “ribalta questo principio, non considerando che la retta rappresenta solo la copertura dei costi di funzionamento delle scuole paritarie, per l’erogazione del servizio educativo. Si continua a nascondere che queste sono risorse che lo Stato risparmia, in quanto il costo studente viene sostenuto dalle famiglie attraverso il pagamento della retta”. In questo modo, conclude, “non solo viene negata la funzione pubblica svolta da questi istituti, a garanzia del pluralismo educativo, ma, sopperiscono a mancanze dello Stato nel coprire l’offerta, soprattutto nella scuola dell’infanzia. Così la stessa parità è solo un’altra ipocrisia”.
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