Roma, 26 lug. (LaPresse) – La norma sulle intercettazioni passata in Commissione Giustizia alla Camera “è un principio di civile convivenza”. Lo dice in un’intervista a ‘La Repubblica’ il viceministro della Giustizia, Enrico Costa, il quale si dice disponibile a migliorarla, “ma – precisa – non abbiamo nessuna intenzione di sopprimerla“. Quanto all’attività investigativa dei giornalisti dice: “E’ ora di finirla con le accuse di voler dare la caccia ai giornalisti. Esiste il diritto di cronaca che prevale laddove ci sia l’interesse pubblico della notizia. Sarebbe utile riportare il dibattito nei limiti della realtà”.

Quanto all’allarme lanciato dal presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli sull’obbligo per i pm di chiedere il processo in soli tre mesi, Costa spiega che questa norma “l’ha voluta la maggioranza proprio per rispondere agli accorati appelli, anche di Sabelli, su rischio prescrizione dei processi. Abbiamo sempre detto che a fronte dell’allungamento dei termini di prescrizione occorresse anche un’accelerazione delle procedure”. Sempre Sabelli ha messo in guardia sul rischio di mandare al macero indagini di mafia, terrorismo e corruzione. “L’allarme – replica Costa – giunge dalla stessa fonte che paventava un’inondazione di ricorsi per responsabilità civile. E poi i termini perentori nel procedimento devono esserci solo per gli avvocati?”

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