Roma, 27 lug. (LaPresse) – L’Italia, in politica estera, è impegnata su più fronti molto impegnativi, a cominciare dalla questione dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sottolinea lo sforzo italiano su tutti i fronti: “Confermo l’impegno del governo per difendere le ragioni dei due fucilieri di marina in tutte le sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare”. Così il titolare della Farnesina, intervenendo all’undicesima conferenza degli Ambasciatori d’Italia, in corso alla Farnesina.

Mare nostrum non diventi mare nullius.”Ci vuole una politica comune per il Mediterraneo, che non è il confine dell’Europa, ma l’Europa è il Mediterraneo – ha proseguito Gentiloni – parliamo di un’area vasta attraversata dal più grave asse di crisi dei nostri giorni. Lo abbiamo visto anche con i quattro tecnici rapiti in Libia e con il caso di padre Dall’Oglio. Ricordo che abbiamo dovuto chiudere due ambasciate negli ultimi mesi”.” Bisogna portare questa crisi mediterranea al centro della politica globale, e fare in modo che Mare nostrum non diventi mare nullius”.

Da crisi globale a sfide interne. “A scricchiolare – ha aggiunto il ministro Gentiloni – è l’ordine globale e da questo dipendono tante sfide che noi consideriamo di politica interna, come l’economia, l’immigrazione e il turismo”.

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