Roma, 12 ago. (LaPresse) – “Con le sue ripetute esternazioni Napolitano sembra voler quasi intimidire Forza Italia. Lo rassicuriamo, non ci riuscirà”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un intervento pubblicato da “Il Giornale”.

“Scalfari segnala quello che anche noi diciamo da tempo – prosegue Brunetta -: la combinazione dell’Italicum con il Senato non elettivo pone dei rischi per la rappresentatività democratica. Mette le condizioni perché il Paese sia governato decisionisticamente da un partito che potrebbe aver avuto anche solo il 20 per cento del consenso al primo turno. E con un Senato irrilevante”.

Secondo il capogruppo infatti “il presidente emerito Napolitano ha sempre ignorato, nei suoi interventi, il combinato disposto tra questi due aspetti (legge elettorale e smantellamento del Senato), trincerandosi dietro argomentazioni presentate come verità incontrovertibili del costituzionalismo: il Senato elettivo implica il potere di dare la fiducia al governo e dunque va evitato perché si tornerebbe al bicameralismo paritario, tradendo la riforma”.

“La verità è che queste supposte verità non sono verità – aggiunge – Perchè sono contraddette da quello che succede in molti paesi del mondo. Negli Stati Uniti, in Australia, in Spagna, ad esempio, il Senato è (in tutto o in parte) eletto direttamente e ciò non pregiudica la natura fortemente differenziata del bicameralismo. E in Australia e in Spagna, dove vige un sistema parlamentare, la seconda Camera non dà la fiducia al governo. Il modello di elezione indiretta da parte delle assemblee territoriali, invece, esiste essenzialmente in Austria, perché negli Stati Uniti fu abbandonato all’inizio del secolo scorso”.

“Inoltre, l’attuale pacchetto di riforme costituzionali prevede il mantenimento della Conferenza Stato-Regioni – conclude Brunetta -. Ci chiediamo: a cosa servirà allora il Senato delle Autonomie territoriali se il negoziato tra Stato e Regioni si farà comunque altrove? Il rischio, da noi in diverse occasioni evidenziato, è che Palazzo Madama si trasformi in un dopolavoro”.

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