Roma, 13 ago. (LaPresse)- “Sull’immigrazione la nostra proposta politica è di affrontare, fuori dalle schermaglie propagandistiche, l’immenso problema che essa è per la nostra gente oltre che per gli stessi migranti”. Lo scrive ‘Il Mattinale’ (www.ilmattinale.it), la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati. “Essa è vissuta come invasione, perché ingenti masse di disperati sono in breve lasso di tempo approdate in Italia e stanno approdando tutt’ora, con una progressione geometrica degli arrivi, dei naufragi, dei salvataggi, dei trasferimenti coattivi in scuole e ostelli, che genera angoscia, rabbia nel sentimento che il governo non faccia nulla per porre fine a questo tsunami infinito” evidenzia la nota.

“Ridurre, come fa monsignor Galantino, cui non manca certo vigore dialettico – spiega – a ‘percezione distante dalla realtà’ e dunque giudicare falsa questa sofferenza, che in comunità sempre più numerose diventa insofferenza, rischia di essere però una dialettica alla don Ferrante, per il quale la peste non esisteva, non essendo né sostanza né accidente, e ne morì”.

“La percezione – continua – è realtà, è il modo con cui l’organismo segnala al cervello (che è la politica) che così non va, non si può andare avanti, non se ne può più. La politica ha il compito ingrato di tener conto di tutti i fattori in gioco, di bilanare i valori. Le forze politiche esprimono quello che la loro base elettorale e sociale gli mette in bocca. Per questo la Conferenza episcopale italiana (che è italiana e non vaticana) riteniamo abbia pieno diritto di catechizzare il popolo, ma come interlocutore politico, con cui far baruffa, non può scegliersi segretari di partito, ma deve avere come interlocutore il governo. Per questo apprezziamo le dichiarazioni poi purtroppo ritrattate ieri dal segretario della Cei che mettevano il governo di fronte alla sua incompetenza e incapacità di risolvere le pratiche burocratiche in un mese invece che in uno o due anni, per stabilire o meno il diritto d’asilo (e qui come Galantino parlano l’Europa e Salvini…)”.

“Per venire poi al rimprovero – prosegue – fatto al popolo italiano, da parte dell’autorevole vescovo, paragonandolo a quello giordano e libanese, di certo lodevoli, ci permettiamo alcuni rispettosi rilievi. In Giordania se ne accolgono a milioni? Vero. Giusto ricordarlo. Ma sono profughi sul serio e della medesima cultura araba. Lo stesso accade in Libano. Vero. Attenzione però.

La Giordania è il Paese che accolse i Palestinesi come fratelli, e poi il disagio esplose e furono sterminati: qualcuno ricorda il Settembre nero? I Palestinesi approdarono in Libano. E c’è bisogno di ricordare la terribile guerra civile che (anche) da questa invasione scaturì?”, si chiede ‘Il Mattinale’.

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