Roma, 5 ott. (LaPresse) – “A governi forti devono corrispondere Parlamenti forti”. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, in apertura del primo Forum parlamentare Italia-America Latina e Caraibi, in corso nella sala del Mappamondo di Montecitorio. “La nostra precisa, matura consapevolezza del ruolo dei Parlamenti deve essere, io credo – ha aggiunto -, il punto di partenza e il cuore del nostro incontro. Viviamo un momento complesso e difficile del rapporto fra cittadini e istituzioni. La politica odierna è lacerata da spinte contrapposte: da una parte l’esigenza di efficienza e speditezza dell’azione di governo, dall’altra la necessità di ricostruire e rafforzare i meccanismi democratici di rappresentanza dei bisogni dei cittadini. Noi dobbiamo essere gli interpreti di tali bisogni, anche in chiave di cooperazione internazionale”.

“Quello italo-latinoamericano non è solo uno spazio comune di democrazia e valori, ma anche un’area geopolitica di stabilità e sicurezza. Mentre le aree di instabilità si allargano e i conflitti regionali hanno sempre più un carattere di interdipendenza, è importantissimo rafforzare la concertazione tra i nostri Paesi rispetto alle sfide della sicurezza globale, in particolare nelle sedi multilaterali come le Nazioni unite”. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, in apertura del primo Forum parlamentare Italia-America Latina e Caraibi, in corso nella sala del Mappamondo di Montecitorio.

“Mi piace ripetere che finora, alla globalizzazione del crimine e del terrorismo, non abbiamo saputo opporre la globalizzazione della legalità”. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, in apertura del primo Forum parlamentare Italia-America Latina e Caraibi, in corso nella sala del Mappamondo di Montecitorio. “Su questo terreno – ha sottolineato – nella mia precedente esperienza di magistrato e di procuratore nazionale antimafia ho sperimentato personalmente l’importanza di attivare circuiti sovranazionali di contrasto al crimine, alla corruzione, all’economia illegale, fondati sulla condivisione di norme e di strumenti operativi, la realizzazione di programmi comuni di formazione e lo scambio di informazioni ed elementi di indagine”.

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