Roma, 21 ott. (LaPresse) – “E’ una legge che dà di più a chi stava meglio e molto poco a chi è in difficoltà”. Così la leader della Cgil, Susanna Camusso, in merito alla legge di stabilità, parlando ai microfoni di Radio Cusano Campus. “Noto che la grande questione che era stata posta dal mondo del lavoro, che era il tema delle pensioni, della flessibilità, di un processo di turn over che permettesse anche ai giovani di entrare al lavoro non è contemplata e anche le norme che ci sono sulla salvaguardia sull’opzione donna e sulle difficoltà sono tutte norme prefinanziate perché hanno restituito come abbiamo rivendicato il maltolto dai precedenti provvedimenti”, ha sottolineato Camusso. “Ci sono molti tagli, soprattutto sul servizio sanitario nazionale, non c’è previsione di risorse per il rinnovo dei contratti pubblici”, ha proseguito. “Mi pare una legge di stabilità che dà risposte non sempre corrette al sistema delle imprese mentre non dà risposte al lavoro: la misura sulla povertà ci riserviamo di vederla, ma non ci pare all’altezza dell’affrontare quanto è aumentata la povertà nel nostro Paese soprattutto per superare una norma esclusivamente monetaria per cominciare ad avviare i veri processi di inclusione”, ha concluso Camusso.

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